di Margherita Fabbri La città delle cose reali un tempo era stata la città delle cose effimere, ossia la casa di innumerevoli orpelli immateriali. Aveva ospitato milioni di riunioni virtuali, era stata la sede di tutti i social network del pianeta, ed aveva offerto la cittadinanza onoraria a tutti gli influencer più seguiti del mondo. Al posto delle frecce c’erano pollici alzati e i caffè erano stati sostituiti da locali con tavolini monoposto, tutti dotati di selfie stick. I suoi...
di Elisabetta GenchiLungo le spiagge c’è un sogno che muoreIl Soffio del vento oraPorta spavento e doloreMa vedrai che andrà beneTu devi solo raccontare il Mondo Traccia il confine tra il bene e il maleDonne e uomini, tra cielo e mareRabbia vento spavento e doloreMa tu, difendimi al di là dell’amore…...
di Elisa PennaEsiste in ogni Paese, una strana città sommersa e nascosta, in cui gli abitanti piccini come legnetti hanno come abitazioni delle lampade. C’è chi vive in abat jour di stoffa colorate, chi sospeso su lampadari da grande cerimonia: ogni gemma preziosa è una stanza, un luogo- casa. Ogni tanto qualche lumino luce si diverte a lanciarsi da un cristallo ad un altro, scivolando sulle gocce che se ne stanno appese, alla grande struttura condominiale, come pendagli ciondolanti nell’aria...
di Lucia MagniCarla indossa il mantello dell’invisibilità ed esce lentamente dalla macchina.Cammina piano, in ordine, come su un filo immaginario seguendo l’istinto: sa qual è la destinazione ma non il percorso che la porterà lì.Fuori è freddo, umido, ad ogni passo cerca di non far rumore.Ripercorre la strada della sua infanzia: ogni mattonella ha un suo ricordo.Le finestre raccontano storie di famiglia, di solitudine, di speranze a volte accese… altre dimenticate in un cassetto.La signora Claudia impasta il pane, lo...
di Vincenza Bonavoglia e Giulia Di MarcoEsiste una città dove tutte le parole sono in musica, dove si parla solo tramite le canzoni. E in ogni situazione si trova sempre la canzone più calzante per descriverla, per viverla.Se si è malinconici a volte ci sentiamo come se le parole fossero solo “futile devices” dispositivi inutili oppure quando si pensa di non farcela ci ricorda che “non c’è niente che sia per sempre”, o sa essere “leggera anzi leggerissima“ quando non...
Di Mario RaggioÈ curiosando nei cassetti di mio nonno che trovai le foto di Mnemopoli, la città dei ricordi.La prima foto che presi in mano era quella scattata nella piazza principale della città. Si vedeva il grande campanile, così imponente che pareva di sentire le campane rintoccare, ai piedi di questo c’erano dei bambini che giocavano a palla usando il muro come porta. Mi bastò guardarla per un attimo affinché mi immergessi in quel mondo al di fuori del tempo....
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