di Davide Amendolia Oh!… Oooh! … ohh! Niente. Due lettere, un solo suono, tanti possibili significati. Mi ritrovo a giocarci con questo suono! Lo ripeto. Di nuovo, ancora una volta. Mi confronto sul significato con gli amici e parenti. Mi devo documentare: “OH- – formula chimica dello ione idrossido.” Interessante ma non illuminante. Pensa, Pensa. Una cosa nella vita l’ho capita, forse, se gioco con il mondo, con la vita riuscirò a comprenderla e conoscerla meglio. Facciamo così condividiamo questa ricerca, questa sperimentazione, questo momento...
di David Perfetti La bellezza si trova nascosta È una scoperta, Da leggere tra le righe È uno sguardo attento, Sui nostri passi È una caduta, Che ci ricorda la ripresa. Parole sulle labbra candide Perdevano ogni ferocia Dobbiamo sapere Occhi miti e commoventi Sedevano al sole Linde di bucato Si volse, ci guardò I miei guanti, senza significato Parlavano di lontananze Si cammina senza consenso. Per realizzare opere d’arte insieme a David, consulta il programma della sua Officina Creativa sul nostro sito! ...
Scritto da Francesca Riva Ormai è un mese che le volontarie del gruppo Esf sono già ripartire per l’Italia. Qui da noi i letti si sono svuotati, le camere si sono sistemate, a tavola non si apparecchia più per otto, non si sente più al cancello il vociare degli infiniti bambini ogni mattina, non prepariamo più l’attività per il giorno dopo tutti insieme…e anche se ognuna di loro ha già ripreso la propria quotidianità, noi in Madagascar sentiamo ancora la loro presenza....
“Ascoltavo le sue raccomandazioni affannate mentre mi aiutava a preparare il bagaglio. Mi rallegrava partire, partorire. Lalèkhet, lalèdet, partire, partorire…” Ieri ho cominciato a leggere e divorato “In nome della madre” di Erri De Luca, da cui è tratta la citazione sopra. E’ veramente un bel libro, te lo consiglio, piccolo, costa poco e si legge in un attimo. Parla della storia di Maria e Giuseppe, del loro amore, della nascita di Gesù....
Se esistesse il teletrasporto farei una legge ad personam affinché le persone che mi vogliono incontrare non possano utilizzarlo. Mi piace pensare che chi mi vuole vedere possa anche sentire dove sono, l’aria fuori di casa, il colore variabile del marciapiede, la voce del tizio all’angolo che ferma tutti chiedendo qualcosa in una lingua incomprensibile. I luoghi sorprendono, un parcheggio anzi, una piazza. Ci sono dei ragazzini delle medie e dei grandi che si azzuffano e urlano in mezzo a delle pozze...