E’ il 15 settembre un giorno come tanti altri, ma non è così, è il giorno della mia partenza per l’Honduras un’esperienza nuova che ho voluto fare a tutti i costi perchè non penso mi capiterà mai più nella mia vita, almeno credo. Dovrei essere tranquillo ma non è così, più mi avvicino e più la mia ansia sale. Provo un po’ ad immaginare cosa posso trovare attraverso la testimonianza di persone che ci sono state prima di me, ma non...
Ogni giorno Ambalakilonga mi sorprende; le giornate passano in fretta e nessuna è mai uguale alla precedente, succede sempre qualcosa di singolare che rende quella giornata unica. Mi piacerebbe fermare nella mia mente tutti gli sguardi, tutti i sorrisi e le parole che si cercano di scambiare, che poi non c’è bisogno di tante parole perché qui si parla più con gli occhi, profondi, e con tanti sorrisi. Ogni giorno è come se tutti mi facessero un grande regalo, mi...
“Mbola tsy ampy!”, non smettere ancora, mi diceva Victor, mentre gli facevo il solletico. Tra i volti dei bambini di strada, il suo è quello che rimane maggiormente impresso. Ha quasi sempre un’espressione seria, gli occhi da adulto, lo sguardo di chi sembra averne viste e vissute di ogni tipo. Se ne stava in disparte oggi, con quella sua aria da supponente, non voleva partecipare ai giochi che avevamo organizzato, ci guardava con apparente distacco dal bordo del campo di calcio;...
Essere portatrice di un dono Sentirsi gravida di vita, futuro, fiducia, speranza. Sentirsi addosso gli occhi e le mani dei bambini che vivono sulla strada, in gruppo, le cui mamme sono ubriache sporche in un angolo di un’altra strada, forse ancora incinta, vederli traditi dall’amore che li ha messi al mondo, trovarmi a rispondere mille volte alla domanda “ma è Roberto il papà?” perché confusi cercano la certezza che il mio bambino un papà certo lo abbia, diversamente da loro, figli abbandonati...
Mentre giochiamo vedo Jeah cadere tra i bambini che abbracciano Alessandra.. corro allarmate a raccoglierlo pensando da sotto i piedi di tutti gli altri. Jeah è un piccolino tra i piccolini..i più piccolini di CPIJ. Eppure dentro quel piccolo corpicino c’è già un ometto che prima di andare a casa guarda l’orologio , Che ha imparato a leggere perché è lui che da le pastiglie al fratello più grande malato di AIDS e con un tumore al cervello, aiutando la...
“Quello che mi è piaciuto del campo scuola è che siamo rimasti bloccati nel fango e si mangiava pane tutti i giorni”. Eccolo lì Kalvin, seduto al mio stesso tavolo in questa baracca di lamiera che per un anno sarà la sua casa, e che ora è un po’ anche la mia, con lo sguardo luminoso e la bocca ancora sporca di ugali. Lui, che ha vissuto la strada prima di arrivare lì. Lui, che di strada ne ha percorsa molta per...
Asante… Chiudo gli occhi…. Chiudo gli occhi e sono in Africa, sono in Kenya, sono a Nakuru. Accanto a me ci sono Gabri, Marzia e Dani e oggi anche Sara, Marco e Sofia…siamo sul matatu, un pulmino che collega la campagna alla città, stiamo andando al drop-in. Guardo fuori dal finestrino la città che si muove, la fotografo con gli occhi…la strada polverosa, i negozietti fatti di assi di legno colorati, la gente seduta sulla collinetta vicino ai binari del treno che...
Scorro al computer le foto di questo mese trascorso in Madagascar, leggo e rileggo le pagine di diario scritte da me e dai miei compagni, sempre troppo poche rispetto alle esperienze e alle emozioni vissute. Come raccontare alcuni momenti speciali? Può una foto racchiuderli? Possono delle parole descriverli in modo adeguato? Eppure cerchiamo di fissare come possiamo l’esperienza che stiamo vivendo, prendendo nota di uno stato d’animo, facendo resoconti del lavoro che stiamo svolgendo, scrivendo di quel bambino che ci ha...