Mondo, continente, nazione, regione, capitale, provincia, città, BARRIO!! È proprio qui che ho scelto di passare 30 giorni della mia estate…nel barrio 22 de Enero. Inizialmente devo ammetterlo le paure erano tante, a cominciare dal fatto che mi sarei dovuta spostare dall’altra parte del mondo, lontana da tutto e da tutti, in una situazione che non era rosea neanche dal punto di vista della salute (gripe A), in un luogo che non conoscevo minimamente né dal punto di vista della geografia, della...
Immaginate una delle prime vere giornate primaverili dell’anno dopo un lungo e rigido inverno, un bel gruppetto di amici, abiti comodi, zainetto con colazione al sacco: non manca nulla, si parte! La destinazione è un dettaglio, quando sono partito non ci ho pensato affatto, avevo altri pensieri in mente, altre considerazioni che mi ronzavano in testa. Camminare: uno strumento semplice, così comune, da piccolissimi rappresenta un traguardo inconsapevolmente anelato e poi un bel giorno si comincia e il camminare ci accompagna per...
Si chiama Claudia, è una volontaria di Educatori senza Frontiere, la sua esperienza nel sud del Brasile è iniziata non molto tempo fa, esattamente il 28 marzo e il portoghese, Claudia, non sapeva nemmeno bene che suono avesse. Solo il tempo di un paio di aerei ed eccola giungere dall’altra parte del mondo. Dopo un mese di vita vicino alla città di Porto Alegre, Claudia ci regala alcune considerazioni sulla sua vita brasiliana. Le sue parole chiave sono privilegio, ricchezza, diversità...
Scritto da Gabriella Ballarini … Io li guardo, stupita e silente. Li guardo al mattino, alla sera, sull’autobus, nelle classi, li guardo quando sono pensierosi e quando dettano le loro leggi, le loro regole mi scuotono, mi bloccano, mi divertono. Mi chiedo a cosa pensino, mi perdo nella decodificazione e mi chiedo se abbia un’utilità, mi ritrovo in un discorso sconnesso e re-invento la logica dell’evento e re-imposto la risposta, come in un gioco nuovo, come in una canzone da inventare. Non mi...
Ho le mani congelate da un’eccessiva escursione termica ed un corpo che ricorda ancora un’estate lontana solo un giorno fa. Il Brasile, la terra che parla una lingua che suona come una musica, la bossa nova nel caso specifico, proprio come mi ha detto un sacerdote incontrato questa mattina. È lui che ogni giorno mi ripete “impara il portoghese!” nella concreta convinzione che ci fermeremo per sei mesi. E io, dentro di me, penso che mi fermerei qui, lo farei...