di Cristina Mazza
Dall’anno della sua costituzione (25 febbraio 2005) il lavoro di Educatori senza Frontiere (d’ora in avanti denominato ESF) si è basato sull’idea secondo la quale l’educazione è il potenziale irrinunciabile di ogni uomo e di ogni comunità. L’educazione è patrimonio spirituale e culturale di ogni popolo, è il talento che ogni uomo deve far fruttare nella consapevolezza di una ricchezza potenziale da spartire con gli altri. Non esiste e non può esistere una superiorità di alcuni uomini o di alcuni popoli, soprattutto in campo educativo, su altri uomini o su altri popoli. Se ciò fosse contrasterebbe con la natura stessa dell’evento educativo.
Gli ESF partono da una idea forte di uomo, di educazione e delle possibilità di quest’ultima. Si esprimono in un movimento educativo, studiano le problematiche pedagogiche dei “senza frontiere” interpretano i bisogni, le urgenze e le emergenze, intervengono nello spirito di un’educazione che privilegia sempre la persona, la comunità, la cultura e le forme di educazione del luogo in cui operano. Seminano ma non costruiscono. Lo studio delle problematiche di ESF, l’interpretazione delle potenzialità degli educatori, la riflessione sui criteri di ulteriore arricchimento del movimento, le esperienze comuni di conoscenza delle realtà oggetto dell’intervento e la competenza nella elaborazione di progetti mirati, sono le condizioni essenziali per contribuire alla identità e alla crescita di ESF e alla sua progressiva articolazione culturale e progettuale. La motivazione principale di ogni educatore ESF è quella di entrare nello spirito del movimento e di contribuire alla sua crescita culturale, interculturale e pedagogica.
Esf, nello spirito dell’educazione “Senza Frontiere”, valorizza l’educazione esistente, all’interno della quale intende entrare con attenzione e intenti di interpretazione e di comprensione per portarne alla luce la nota peculiare.
Ecco l’orizzonte di riferimento nel quale ESF muove i suoi passi:
Promuove l’attenzione e la riflessione sui problemi dell’educazione dell’uomo, senza distinzione alcuna, per contribuire a favorirne il maggior sviluppo possibile.
Elabora idee e strategie per conoscere le realtà e le loro problematiche, le diversità e i loro valori, aiutando gli uomini e il loro ambiente ad essere protagonisti dell’educazione e dello sviluppo
Mira alla formazione di educatori disponibili e competenti a condividere i problemi, in situazioni difficili e individua nell’educazione e nella promozione dell’uomo il fine e lo strumento dell’emancipazione e del riscatto
Interviene in situazioni di emergenza, nelle quali l’educazione deve essere vitalizzata e impostata come ideale-criterio trainante dei progetti finalizzati a rendere persone e contesti protagonisti del loro sviluppo
Promuove forme differenziate di intervento per favorire istruzione, formazione professionale, educazione all’identità e alla mondialità soprattutto nelle nuove generazioni
Elabora strategie per la formazione di educatori nello spirito dei senza frontiere
Collabora alla elaborazione di progetti improntati agli ideali di giustizia, di solidarietà e di sussidiarietà tra le persone e i popoli.
Valorizza l’esistente e, cogliendone le varie peculiarità, ne promuove le potenzialità educative nella consapevolezza che lo spirito dell’educazione senza frontiere è alla base di una sempre maggiore umanizzazione dei popoli e tra i popoli
Non ha pedagogie da proporre, si pone al servizio degli altri per individuare nuove prospettive di sviluppo umano, sociale, civile e culturale e vede nello studio e nella cooperazione le condizioni della promozione della pace e della giustizia fra i popoli
Fonda la propria testimonianza sulla partecipazione volontaria e sulla condivisione di ideali e progetti finalizzati al servizio degli altri
Un orizzonte da interpretare e da innovare con l’esperienza, ma mai con la consapevolezza che l’esperienza sia scontata, fine a se stessa, qualcosa che si può ripetere in modo uguale.
E’ terminato il tempo dell’organizzazione. E’ giunto il tempo dell’andare.
In tanti angoli del mondo, saremo li, come un sassolino nella scarpa a testimoniare che ogni essere umano è per noi un valore irrinunciabile, non scambiabile, non commercializzabile, non ricattabile.
Saremo li a gridare nel nostro agire “silenzioso” ed educante, quanto sia indispensabile sperimentare nella povertà ciò che siamo e ciò che con noi portiamo in una logica di confronto e approfondimento.
Saremo li a portare in questo tempo di nuvole minacciose che si tagliano all’orizzonte, un agire educativo che si fa presenza, condivisione, crescita reciproca.
In fondo il mondo è grande, tanto grande da contenerci tutti.
Buon viaggio a voi educatori, con il sogno nel cuore e nelle scarpe.
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