In un piccolo angolo di mondo , molto distante dal nostro, vive un vivace gruppo di piccoli uomini che ha deciso di vivere la vita con coraggio, determinazione, tanta energia e piedi scalzi.
Scritto da Martina Ciliani
Piedini rovinati dal tempo, dalla terra , dalla vita che giorno dopo giorno, camminano per raggiungere la scuola in città, che corrono per raggiungere un amico ed abbracciarlo, che danno calci al pallone con tutta la forza che hanno, che ballano con maestria in un modo così bello che non vi so nemmeno raccontare.
Io ho avuto l’incredibile fortuna di averli conosciuti quei piedini, fotografati, accompagnati, accarezzati. Piedi che raccontano storie, le più terribili, tristi e commoventi ma tutte con un lieto fine che si chiama “smiling children town”: il piccolo angolo di mondo dove finalmente, dopo tanto vagare, hanno trovato pace e protezione.
Nel centro le giornate scorrono tranquille, fatte di regole e di routines che devono essere rispettate, questa regolarità ,però, viene arricchita da emozioni forti che rendono la routine un’eccezione, la regola un piacere.
Emozioni che ho provato quando molti dei ragazzi mi hanno fatto scoprire pensieri e parti nascoste della loro vita che durante un’attività, ad un certo punto del percorso, hanno deciso di tirar fuori, di condividere..poi “thank you for the chance” ci è stato detto, come se raccontarsi fosse un privilegio per loro; in realtà, il vero privilegio è stato quello di poterli ascoltare ed essere ascoltati da loro, di essere stati uniti, per un momento, così intensamente da sembrare una cosa sola e a testimonianza di tutto ciò c’è stato l’abbraccio finale, spontaneo e perfetto.
Emozioni che ho provato quando una sera, alzando gli occhi al cielo abbiamo visto le stelle per la prima volta dopo giorni di nuvoloni neri e così abbiamo deciso di sdraiarci e goderci il momento, in silenzio, su questa terra africana che tanto ho desiderato e che tanto mi ha regalato, sotto questo cielo africano che mi ha commosso e che mi ha fatto pensare che da casa guardando le stelle mi sentirò più vicina a loro.
Quando si viaggiava in macchina, col vento in faccia a guardare da dietro il finestrino i paesaggi, distese immense rese magiche dalla luce del tramonto, colori e sguardi che mi hanno lasciato una sensazione di pace.
Quando ho visto persone col viso scavato dalla povertà e occhi profondi con le mani al cielo per ringraziare Dio e benedire noi per un po’ di farina e una saponetta nuova.
Quando ho visto i bambini e i ragazzi del centro dileguarsi in mezzo alla giungla per arrampicarsi su alberi altissimi, o dondolarsi con le liane o rincorrersi ed essere felici nonostante tutto.
Emozioni che provo tuttora pensando a quante cose ho imparato, a quante persone ho incontrato a quanto caos c’è dentro di me a quanta fortuna ho avuto.
Un viaggio incredibile che ho condiviso con un gruppo non da meno, ormai tutti fratelli, una famiglia che mi ha sostenuto, incoraggiato e permesso di essere me stessa sempre.
…“ci vuole coraggio per andare controvento” ma una volta che lo fai basta essere leggeri e saper volare senza guardare indietro ed essere grati alla vita per questo.
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