Scritto da Elisa Biava
Cammino ESF, 2/06/2016
Si parte.
Il viaggio verso Milano sembra infinito, io e N. ci chiediamo come sia possibile. Sarà forse l’ansia di arrivare?
I pensieri corrono veloci come le ruote della nostra macchina.
Cosa succederà? Cosa ci aspetta? In che luogo andremo? Siamo pronte?
Eccoci. Milano.
Ci incontriamo, finalmente, Nord e Centro. Sguardi un po’ spaesati, si cerca un appiglio con gli occhi già familiari.
Si riparte, ci si perde, ci si aspetta.
E nel frattempo i piedi scalpitano e le domande sempre più con impazienza attendono la risposta.
Si sale, la strada si fa più stretta e finalmente la meta.
Intorno a noi quelle meravigliose case in pietra, aria di montagna che ci fa dimenticare la città, e verde. Verde dalle mille sfumature.
Sono tanti gli occhi che si incrociano e i volti a cui dare un nome ma, nonostante tutto, si percepisce il calore di casa.
E allora via, a liberare le spalle dallo zaino e la mente dai pensieri; via a rendere propria una stanza, con un oggetto sul comodino o il sacco a pelo aperto sul letto.
Via ad accogliere ciò che verrà, perché qualsiasi cosa sarà, sappiamo di essere nel posto giusto.
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