Scritto da Nico Parasmo
La maggior parte dei latino americani sognano gli Stati Uniti. Soprattutto gli honduregni. Lo stato di poverta’, gli abbandoni, la mancanza di lavoro e la grande precarieta’ educativa ed economica, spingono le famiglie, distrutte ed affrante, a viaggiare verso il “sogno americano”.
Non tutti, o meglio, quasi nessuno compie con i requisiti economici per poter chiedere un visto e di conseguenza viaggiare legalmente.
Quindi inizia il calvario. Madri con figli, uomini, anziani e soprattutto minori, recuperano la somma richiesta dai Coyotes (traghettatori abusivi di persone) per iniziare il lungo ed estenuante viaggio verso gli States. Il viaggio inizia con pochissime cose. Bisogna partire leggeri per poter fuggire. Dall’Honduras si muovono fino alla frontiera con il Messico, dimenticando passaporti e documenti vari per non poter essere identificati. Raggiungono il Guatemala e successivamente il Messico. Una volta in Messico, tutti sul tetto di un treno merci (denominato “La Bestia – il divoratore di uomini) fornito dalla Mafia locale e che viaggia per stazioni clandestine, che li trasportera’ , per un totale di 2 o 3 giorni di viaggio fino alla frontiera con gli Stati Uniti. Giorno e notte sul tetto di un treno, ammucchiati come bestiame, senza nessuno sconto per donne e bambini. Tra di loro c’e’ sempre il criminale di turno ( denominato Marero), che durante le soste del treno (il piu’ delle volte in zone di collina) assalta i piu’ deboli derubandoli del poco che hanno. Giovani madri vengono violentate e chi reagisce puo’ essere ucciso. Solo i forti e i fortunati raggiungeranno la frontiera. La parte piu’ raggiungibile e’ quella dell”Arizona. Una volta giunti alla frontiera, bisogna camminare per un deserto per piu’ di 5 ore e oltrepassare un fiume largo 20/30 metri con aque in piena e mulinelli. Molti non ce la fanno neppure ad arrivare…Qualcuno muore perche’ cade dal treno… “No te duermas, sobre todo no te duermas”, in italiano “non dormire, soprattutto non dormire”, e’ la voce che risuona. Altri muoiono disidratati nei chilometri di deserto…altri ancora spazzati via dal fiume in piena e dalle correnti. I pochi “eletti” che toccano terra Americana devono correre e correre veloci per non incappare nella pattuglia degli Ufficiali di Immigrazione (In gergo chiamati “La Migra”). Qualcuno raggiunge la prima citta’ americana, altri vengono arrestati e collocati in Centri di Accoglienza per poi essere deportati.
Ad oggi si stimano piu’ di 10.000 honduregni deportati solo negli ultimi tre anni e la maggior parte sono bambini che hanno perso i genitori nell’orribile viaggio.
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