Scritto da Vita Accardo
Quella mattina ho aperto gli occhi presto, prima ancora del suono della sveglia. La voglia e la curiosità di fare il CAMMINO era tanta, poi per me… che al secondo passo a piedi comincio a sbuffare, era una sfida, l’ennesima sfida che volevo fare con me stessa. Erano le 5 del mattino, finalmente vedevo il sole sorgere, vedevo per la prima volta qui in Madagascar il nuovo giorno che nasceva. Piano piano il cortile si riempiva di voci e di gente e il sole già alto nel cielo sembrava accompagnare ogni nostro gesto. Tutta la comunità di Ambalikilonga si preparava al momento tanto atteso, il cammino verso Nasandradony , il cammino fatto insieme ma che ci portava a riflettere singolarmente sulla nostra vita, sul sentiero spesso complicato che ci porta all’apertura delle Nostre strade impossibili.
Fiaccola, Sveglia, Torcia, Borraccia, Semi e Colla i simboli del nostro andare; Simboli che passo dopo passo ci aiutavano a smussare, almeno quel giorno, i contorni della nostra vita per cercarne invece la vera trama. Passo dopo passo, nonostante la stanchezza e le vesciche nei piedi sentivo di essere fiera di me, sentivo di essere stata audace a non accontentarmi del sentiero già tracciato da altri per me, e sentivo di essere stata forte nell’andare avanti sempre. Così come loro, i nostri Ragazzi, che andavano sereni per le strade di Fianà, pur sapendo che la loro vita aveva preso altre vie, forse diverse, rispetto a quelle da loro desiderate… Ma, oggi, erano forti abbastanza per non mollare. Nella vita camminiamo, ci fermiamo, beviamo, cadiamo, ci rialziamo e riprendiamo a camminare guardandoci attorno e ritrovando la nostra strada, ciascuno la sua. Sentiamo certamente quale fa per noi, quale ci dà pace, quale non ci opprime e ci lascia aprire al mondo e alle persone. Passo dopo passo, in questo cammino, incorniciato da colori, odori, animali, piante, ho ri-sentito con emozione che l’amore fa parte del cammino della vita e che non possiamo sottrarci ad esso per paura di soffrire. Solo il nostro cuore indica il nostro andare ed è solo in mano nostra. Giorno 1 novembre ho guardato e pesato bene il mio cuore e so che è pieno d’amore, nessuno e nessuna cosa può svuotarlo, e ho anche compreso che posso donare tutto l’amore che ho e no per questo peserà meno.
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