Scritto da Fabio Iadeluca
Allontanarsi dal centro delle cose per osservarle da una prospettiva lontana, uscire dal particolare ed aprirsi ad una visione d’insieme.
Io, ESF per amore, questa volta ho fatto un viaggio al contrario. Non ho preso treni, pick up, motociclette, bici, aerei, non ho messo in moto i miei piedi per andare, io stavolta sono rimasto.
Mi sono sentito come sulla banchina di un porto, ho accompagnato i miei cari al ponte della nave che li avrebbe portati in crocera intorno al mondo.
Vi ho abbracciati uno per uno, ho sperato il meglio per voi, ho desiderato faceste un viaggio che vi mettesse in crisi, vi ho guardati negli occhi e vi ho promesso di aspettarvi al vostro ritorno. Vi ho visto allontanarvi verso il largo con quella strana sensazione di chi non e’ abituato a restare.
Per la prima volta da quando ho intrapreso il mio cammino, la mia prospettiva e’ cambiata ed ho scoperto con mia infinita gioia che dal mio restare ho ricevuto un regalo.
Ho potuto guardarvi da lontano, ho visto le vostre foto, riconosciuto i vostri sguardi, ho letto le vostre paure e goduto della vostra felicita’. Ho potuto osservare le terre che ho incontrato con occhi nuovi, occhi diversi, con gli occhi degli altri. Ho visto particolari che non immaginavo, ho imparato dai vostri racconti piu’ di quanto avessi imparato dai miei.
Cosi’, quella sensazione di delusione che ho avuto quando ho capito che la vita quest’ anno mi avrebbe impedito di viaggiare, si e’ trasformata in un’occasione di crescita, di confronto, di valutazione.
Quando sei in viaggio sei cosi’ preso degli aventi, dalla scoperta, dall’emozione e, perche’ no, dalla fatica, che non puoi dar peso a certe sfumature. E cosi’ da qui, da questa casa lontano dalla mia casa, ho fatto un viaggio piu’ grande, un viaggio piu’ lungo, un viaggio che attraverso i vostri occhi mi ha (ri)portato in una Bolivia che non conoscevo, mi ha portato in Rwanda, mi ha (ri)portato nella tanto amata e odiata Angola e che in questi giorni mi sta (ri)conducendo in Honduras. Ed ho scoperto mondi nuovi ed inaspettati, mondi che io non avevo visto pur essendo passato di la’.
E’ stato faticoso restare per chi come me fa dell’andare il suo motivo di vita, per chi come me crede che solo mettendosi in moto si puo’ cambiare, ma e’ stato tutto oltremodo giusto. Ho capito che non bisogna aver fretta di andare, ho capito che la pazienza che scrivevo su quel sasso all’isola d’Elba al termine del cammino, e’ qualcosa che bisogna imparare ad avere. Ho scoperto grazie a voi quanto avere pazienza mi consente di andare piu’ a fondo alle cose, di quanto sia faticoso averne ma di quanto sia meravigiloso goderne.
Osservarvi da lontano e’ stata la mia scuola.
Ecco voi, tutti voi , oggi siete i miei occhi nel mondo, voi mi avete concesso l’onore di uscire dalla mia casa pur restando a casa.
Vi aspetto cari ESF, aspetto il vostro ritorno, per poter toccare con mano le vostre esperienze, perche’ saranno queste ancor piu’ delle mie a darmi un nuovo punto di vista.
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