Scritto da Valentina Luise
Pensando a questo mese appena trascorso mi risuona in mente solo una parola, intenso.
E’ stato un mese intenso dal punto di vista delle relazioni, che ho visto crescere piano piano ogni giorno, trasformandosi, creandosi dal nulla e modellandosi, lasciando spazio ai sorrisi e alle parole stentate, a volte sbagliate, a volte inutili, a volte sostituite da un silenzio, una stretta di mano, una carezza.
E’ stato intenso come gli sguardi di chi in continuazione è passato di qua, chi per chiedere aiuto, chi per vendere qualcosa, chi per far sentire la sua voce, chi per partecipare ad una formazione mettendosi in gioco un po’ ogni giorno, chi semplicemente per portare un saluto per poi diventare compagno di viaggio. Gli sguardi dei piccoli “universitari”, dei ragazzi, degli educatori.
E’ stato intenso nei profumi e negli odori del Madagascar, nella puzza di bruciato che sale ogni tanto dalle risaie, di sudore dopo un pomeriggio di giochi o una giornata di lavoro, di riso la mattina presto, di terra e di polvere, di una torta che crea festa, di disinfettante quando qualcuno si fa male e viene a chiederti un po’ di attenzione, perché una parola e un sorriso riparano di più e più in profondità di un cerotto.
E’ stato intenso dentro di me quando mi ha costretta a riflettere, a mettermi da parte per un momento o a far sentire più forte la mia voce, quando mi ha fatto commuovere e arrabbiare, quando mi ha fatto pregare per qualcuno, quando mi ha fatta sentire spaesata ma nello stesso tempo a casa.
E’ con questa intensità che voglio iniziare il secondo mese e continuare il resto della mia esperienza. Qui e dove mi porterà la mia strada una volta giunto il momento di tornare a casa, perché sarà per me spinta continua ad essere migliore, a far germogliare “mora mora” dentro di me il seme di questo viaggio.
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