Scritto da Claudi e Zak
Sabato 29 giugno un altro bimbo malgascio è entrato di diritto nel mondo degli adulti. Per noi di Ambalakilonga però questo è un bimbo speciale: si tratta di Giulio, il figlio del nostro educatore Zak, che a due anni ha affrontato con coraggio la sua circoncisione.
Per l’occasione abbiamo chiesto a Zak il significato di questa tradizione e come ha affrontato da padre questo momento molto importante.
D: “Ciao Zac, sabato è stato il grande giorno per Giulio. Qual è il significato tradizionale della circoncisione?”
R: “La circoncisione è una delle tradizioni più importanti qui in Madagascar, segna il passaggio per il quale un bambino comincia a essere uomo. Nella tradizione malgascia quindi tutti i maschi vengono circoncisi al fine di acquistare virilità. Se non sei circonciso al momento della morte non puoi essere seppellito nella tomba di famiglia.”
D: “Com’è stato da padre vivere questo momento?”
R: “Non è stato facile, sia tutta parte legata ai preparativi che il momento dell’atto in se. Per la preparazione bisogna rispettare tanti rituali, mentre al momento della circoncisione sentire le urla di tuo figlio che ti chiama in cerca di aiuto e non poter fare nulla non è stato semplice.”
D: “Non hai tenuto Giulio in braccio, è stata una tua scelta o è così per tradizione?”
R: “È una scelta, come assister al parto. Generalmente però, non è il padre a tenere in il bimbo in braccio al momento del taglio, perché lui deve essere pronto insieme alla mamma a consolarlo subito dopo.”
D: “Per tenere tuo figlio hai scelto Nary, un ragazzo della comunità, perché?”
R: “Perché lui è già grande e volevo fargli vivere un’esperienza nuova legata fortemente alle nostre tradizioni. Ho scelto un ragazzo di Ambalakilonga perché per me è come una seconda casa e mi fa piacere avere i ragazzi vicini nelle occasioni importanti della mia vita.”
D: “Ho sentito dire che quando un padre fa circoncidere il proprio figlio diventa padre per la seconda volta. Cosa vuol dire?”
R: “Vuol dire che durante il piccolo intervento tu aspetti e sei agitato come al momento de parto, tanti pensieri ti assillano e vuoi solo che tutto vada bene e che finisca al più presto. Inoltre i momenti che seguono la circoncisione sono curati e preparai allo stesso modo dei momenti post parto.”
D: “Come si è comportato il nostro piccolo Giulio?”
R: “Tutti i miei parenti mi hanno detto che Giulio è stato bravo e che è un bambino forte. Per me è stato bravissimo! È stato emozionante quando finalmente tra le mie braccia e quelle di Vola ci stringeva e cercava protezione”.
D: “Infine, qualche curiosità sui rituali legati a questa tradizione.”
R: “La circoncisione ha diversi nomi: a Mananjari è chiamata Sambatra, che vuol dire “beato”, mentre sull’altopiano la circoncisione è denominata Famorana, nel sud-est il popolo dei Betsimisaraka la chiama Zolaza, qui a Fianarantsoa invece la chiamiamo Didipoatra che vuol dire semplicemente circoncisione.
Ci sono dei rituali precisi da seguire: in casa, in un angolo, ci deve essere una canna da zucchero, tutte le donne devono avere le trecce o un foulard in testa, la notte prima il bimbo deve dormire pochissimo ma, forse la più importante, finita la circoncisione il nonno deve mangiare il prepuzio accompagnato da una banana e innaffiato da ottimo rum!!!”
Tanti auguri al nostro piccolo Giulio!
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