Scritto da Giulia Bertini
Siamo arrivati all’ultimo giorno.
Proprio mentre Don Antonio parla dell’ infinito dentro di noi arriva il sole, che si è preservato durante il nostro cammino, forse per farci capire che non ne avremmo avuto bisogno.
Abbiamo infinite possibilità e ce ne siamo accorti superando le difficoltà che pioggia e fango ci hanno imposto, rendendoci più uniti, più forti e aiutando a conoscerci.
Abbiamo riso e scherzato, anche quando la situazione poteva sembrare drammatica.
Quanto è bello ridere, e soprattutto ridere insieme, ma uguale bellezza ha una lacrima, ed è proprio durante lo scambio della parola che i sentimenti e le emozioni più forti sono usciti e abbiamo potuto condividere anche le nostre lacrime.
Don Antonio ci ha poi nutrito con il pane, con l’olio che dona bellezza e con il vino, così da festeggiare insieme questo momento magico.
Ed ecco il momento di cantare e di scambiarci la pace donando il nostro passo e accogliendo quello dell’altro; l’ambiente piccolo non permetteva grandi movimenti, ma ci ha reso più uniti e obbligati a non camminare lontano, come se fosse ormai difficile allontanarsi dal gruppo.
Anche la voce di ognuno era più vicina, non si disperdeva, così da realizzare un insieme più compatto, deciso e armonioso.
Abbiamo creato un noi.
Purtroppo siamo alla fine di questo cammino, è stato talmente bello che quasi non ce ne saremmo voluti andare, ma è giunta l’ ora di sistemare, raccogliere e soprattutto portare a casa.
Portare a casa vestiti umidi, scarpe infangate, ma in particolare i passi realizzati.
Ognuno con il suo passo ha incontrato l’altro ed ha deciso di camminare insieme.
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