Scritto da Laura Mazzoni
Succede così, quando un po’ forse dentro di me avevo la presunzione di essere arrivata, di essere una professionista, di avere il mio bel bagaglio di sicurezze e competenze…
Succede che arrivi in Madagascar per fare l’educatrice qui un anno, il viaggio che hai tanto desiderato, aspettato, immaginato…succede che arrivi qui e quel bagaglio scopri di non averlo con te… subito non te ne accorgi, non ci pensi neanche, poi ad un certo punto lo vorresti aprire e non lo trovi. Inizialmente ti dici “ vabbè lo troverò”, poi passa il tempo e ancora non l’hai trovato e allora lo cerchi disperatamente dentro di te e intorno a te…ad un certo puto lo trovi ma ti rendi conto che non è così pieno come pensavi e che puoi buttare la metà delle cose che c’erano dentro… per lasciare spazio alle altre…
Se facessi un film sui miei primi mesi qui in Magascar potrei davvero intitolarlo “ridiventare educatrice” e sarebbe un documentario su una larva che cerca di uscire dal guscio. Già perchè in questi primi mesi di lavoro qui mi sono sentita spesso una larva, che osserva il mondo intorno a sè ma non ha il coraggio di strisciare fuori dal suo guscio, dalle sicurezze del mio lavoro in Italiam dove bene o male ero io a sapere le cose e dove sentivo di saperle fare…
Perciò ora per me ridiventare educatrice significa lasciare quel guscio , uscire e cominciare a camminare insieme agli altri qui…
Insieme a Matio e Solopaul, che sono arrivati da pochi mesi e si devono sentire a casa…
Insieme a Tolotra m con cui sbaglio spesso…
Insieme a Lova che ha un viso dolce ma talvolta strafottente…
Insieme a Naina e ai suoi bisogni non così immediati da capire …
Insieme a tutti gli altri m ognuno con il suo particolare passo,
Insieme agli educatori, con cui devo imparare a camminare alla stessa andatura…
Gerardi Fiorenza