Scritto da Nico Parasmo
Inizia quest’anno la prevenzione educativa e informativa di Casa Juan Pablo II secondo il metodo educativo della Fondazione Exodus/Educatori senza Frontiere. Gia’ da ben quattro anni, Esf e’ presente sul territorio honduregno con il progetto Casa Juan Pablo II, una comunita’ educativa che accoglie adolescenti con problemi di dipendenza da sostanze. Forti di un metodo educativo che in Italia dura da ben 26 anni, ci hanno invitato a fare degli incontri con gli alunni delle scuole di El Paraiso sul tema “prevenzione”. Usciamo dalla comunità, incontriamo i giovani nel luogo dove il piu’ delle volte comincia tutto, ci uniamo in una educazione totale aggiungendo un “mattoncino” in piu’ per poter solidificare l’istruzione e l’educazione in questo angolo di mondo. L’evento di prevenzione e’ stato sviluppato in collaborazione con il coordinamento di Esf Milano e proprio ieri abbiamo iniziato con il primo incontro di una (ci auguriamo) lunga serie. Uscire dalla casa Juan Pablo II ed entrare nelle scuole, vuol dire mettersi faccia a faccia con questi alunni e creare un clima familiare e di fiducia, aprirsi alle loro curiosita’, leggere nei loro occhi lo stupore nell’ascoltare quali i rischi delle sostanze e quanta la fatica per tornare alla vita, ma sempre di più vogliam dar loro degli strumenti per poter essere più consapevoli delle proprie scelte. Ieri eravamo in 50. Inizialmente il clima era molto teso. Leggevo attraverso sguardi e comportamenti, le difficolta’ di ognuno di loro. Gia’ verso la fine della giornata, gli alunni cominciavano a fare molte, ma molte domande. Volevano delle risposte a domande che normalmente non farebbero a nessuno, neppure a se stessi. Abbiamo parlato molto, ho voluto ascoltarli. Inutile dire che nessuno di loro conosceva bene l’argomento “abuso”. Neppure i rischi. Il piu’ delle volte, usano droghe per abitudine, per emulare, per noia, per consiglio. Terminiamo l’incontro soddisfatti di essere riusciti a comunicare con loro, di essere “arrivati” a loro, di aver costruito una piccola ma grande “rete” di relazione educativa e confidenziale… Bisogna arrivare prima! (Don Antonio Mazzi).
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