Scritto da Daniela Sangiorgi
Il Rwanda che ho trovato ha la pelle near e gli occhi grandi.
Il Rwanda che ho trovato ride a crepapelle e piange per i capricci.
Il Rwanda che ho trovato ha vestiti coloratissimi e cammina, cammina lungo le strade.
Il Rwanda che ho trovato e’ verde di alberi, rosso di terra, azzurro di cileo, giallo di sole, rosa, fucsia, arancio di fiori, argento di luna e stelle cadenti e accarezzato dal vento.
Il Rwanda che ho trovato e’ silenzioso e grida forte; si avvicina piano e poi ti sconvolge all’improvviso.
Il Rwanda che ho trovato vuole la sua rivincita, e’ pieno di forza, dignita’ e speranza e allo stesso tempo e’ ancora terribilmente ferito e stanco.
Il Rwanda che ho trovato cammina, gioca, corre, cade, salta e fa la porta di calcio con l’infradito.
Il Rwanda che ho trovato ha bisogno dell’educazione, eppure e’ lui che ti educa ad ogni passo.
Il Rwanda che ho trovato e’ la pizza di Francesco, le stoffe colorate di Valentina, il “Parapai” di Roberto, la buonanotte di Francesca, le domande di Fabio, tutte cose che mi hanno cambiato, arricchito, sorpreso, divertito, interrogato. Tutte cose che mi hanno fatta sentire fortunata.
Il Rwanda che ho trovatoe’ dentro di me, nei miei vestiti, sotto le scarpe, nella treccina dei capelli.
Il Rwanda che ho trovato e’ casa e per questo, sono io.
Daniela, Nyagatare, 18 agosto 2012
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