Scritto da Fiorella Bartolomucci
Non mi sono mai posta il problema del volontariato, se credo in una causa fino al punto si sposarla, quello che mi spinge è la motivazione ad andare, il perché farla.. La voglia di spendermi per qualcosa in cui credo è il motore che ha spinto ogni scelta della mia vita. E il segreto è tutto lì scegliere la propria causa e portarla avanti. Quando mi domandano cosa faccio non rispondo mai volontariato, ma preferisco spiegare le motivazioni, descrivere i luoghi e le persone, le emozioni che ci sono dentro piuttosto che ridurre tutto a “volontariato”.Una canzone scout in una sua strofa recita “Ho incontrato troppa gente che mi ha dato senza avere, voglio dare queste braccia, non c’è troppo da aspettare” ed il senso è tutto lì, voglia di spendersi, silenziosamente e semplicemente. Andare e mettersi alla prova, crescere, formarsi, essere pronti all’incontro, incontrare e conoscere.
Quando mi è stato proposto di partire per più tempo con Educatori senza Frontiere è stato molto semplice dire di si, è una grande opportunità per me. L’idea è che mi è stata donata un’occasione importante. In altre situazioni , ad esempio quando ho svolto il tirocinio universitario presso altre strutture ero molto grata ad esse poiché mi permettevano di vivere al loro interno in maniera gratuita donandomi le loro competenze in cambio della mia disponibilità, al termine dell’ultimo che ho svolto ho deciso di restare lo stesso come volontaria, perché credevo nella struttura e mi appassionava. Spesso è complicato trovare il tempo da dedicare a tali esperienze, poiché richiedono costanza e dedizione, tuttavia organizzandosi lo si riesce a trovare. Non è tempo scontato e si deve rinunciare a qualcosa, ma il bagaglio che poi rimane è sempre più prezioso di quello che non si è fatto. L’impegno, la volontà, la voglia di conoscere e incontrare sono alla base di quello che viene inteso come volontariato, ma che a me piace semplicemente chiamare esperienze di vita, pura vita.
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