Scritto da Cristina Mazza
…. Il tempo passa troppo in fretta, non riusciamo a stargli dietro. Ogni giorno porta con sé la sensazione del passare, un passare che non torna, che se ne va così come è venuto.
La bellezza del giorno che nasce e della notte che se lo porta via sta nel senso dell’aurora e nella pace del tramonto. E dal senso alla pace corre una moltitudine di sensazioni, di conquiste e di perdite, di speranze e delusioni, un andare e un tornare, un baciare e un odiare, un donarsi e un ritirarsi.
Dall’aurora al tramonto si concepisce, si costruisce, si demolisce, si ama. E il tempo scandisce il rintocco del passo senza tregua .
E’ come se il tempo portasse tempo e rubasse tempo.
E’ come se ogni giorno fosse un grande regalo.
E’ come se questo fosse l’unico motivo per cui siamo qui, a vivere intensamente quanto ci è stato riservato.
E’ aspettare che il tempo si sciolga nel suo svolgersi, lasciando spazio allo stupore di eventi inimmaginabili.
E’ rischiare l’aurora, e pacificarsi nel tramonto, e rischiare il tramonto per trovare pace nell’aurora.
Baciare il tempo come un vecchio compagno di viaggio, e nell’intimità chiedere di essere un po’ clemente lasciandoci il tempo di godere e di raccogliere.
Un altro anno è passato, e un altro si sta affacciando.
Sarà carico di speranze, di progetti.
Porterà con sé nuove sfide e non lesinerà nuovi dolori.
Vedrà passare giovani con il desiderio del viaggio, alcuni si fermeranno, altri percorreranno la loro strada.
Mi immagino una carovana di “gente” con lo zaino in spalla che cammina, cammina, verso le mete più impensate della vita; mi immagino che un giorno ci si possa ritrovare anche con chi non è ancora arrivato. Mi immagino noi alle prese con il mondo che di noi non si accorge, ma che senza di noi sarebbe più povero.
“Tu sei così giovane, così al di qua di ogni inizio, e io ti vorrei pregare quanto posso di aver pazienza verso quanto non è ancora risolto nel tuo cuore, e tentare di avere care le domande stesse come stanze serrate e libri scritti in una lingua molto straniera. Non cercare ora risposte che non possono venirti da te perché non le potresti vivere. E di questo si tratta: di vivere tutto. Vivi ora le domande. Forse ti avvicinerai così, a poco a poco, senza avvertirlo, a vivere un giorno lontano, la risposta” (Rainer Maria Rilke)
Buon anno nel tempo, cari ESF.
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