di Sonia Mariani

Mi sdraio sul divano in una mattina che non sembra avere nulla di speciale.

So cosa ci vuole… caffè e musica.

Collego le cuffie e lascio che le canzoni nella mia libreria Spotify facciano il loro dovere.

Playlist ESF 2024.

Ogni gruppo ESF che si rispetti ne ha una.

ESF sta per Educatori Senza Frontiere, sognatori che credono nel potere dell’educazione come mezzo di liberazione e di connessione autentica, persone molto più concrete di quanto possiate immaginare che sfidano i pregiudizi viaggiando nel mondo tra comunità e scuole.

Playlist AMBALAKI ’24.

Funziona così : si crea la playlist condivisa con delle canzoni iniziali prima di partire, canzoni che si pensa potranno servire per laboratori, momenti di relax, di gioco o di solitudine.

La lista delle canzoni del gruppo cresce man mano che cresce il numero delle persone che si incontra, il numero dei laboratori fatti o pensati.

Sappiamo tutti quanto conta la musica di sottofondo in un film giusto? Qui è la stessa cosa…

Parte Navadiko di Ceasar e Rim-Ka.

 Fotogramma nella mia testa : serata dance e karaoke con i ragazzi della comunità di Ambalakilonga.

Ma quanto abbiamo ballato? La danza è stata da subito un potente mezzo di comunicazione e connessione con i ragazzi visto che col francese non so chi sia messo peggio e non parliamo del mio malgascio!

Ma quella sera sul floor non vi erano problemi di comunicazione!

Ricordo che l’ultima sera passata con loro ci trovavamo di fronte a un falò in cerchio. La chiamerei ‘la notte dei desideri’. Ognuno ha scritto un proprio desiderio su un foglio e dopo averlo letto agli altri lo ha regalato alle fiamme e al cielo. Ho promesso che sarei tornata in Madagascar e avrei imparato a ballare come loro.

Sono impazziti di gioia!

Arrivano le note di Cadeau di Sanih.

Ricordo le mattine del Campus  con i bambini. Prima di iniziare le attività con loro e le maestre c’era il saluto iniziale : balli di gruppo italiani, gestiti dalla nostra Martina, alternati a balli malgasci. Partecipavano TUTTI senza preoccuparsi che fossero le 8.30 del mattino.

Penso che quasi quasi potrei  farlo anche io …prima di iniziare la lezione con i miei studenti li faccio ballare!

La solitudine di Laura e i piatti da lavare.

All’interno del progetto educativo di Ambalakilonga vi è anche un progetto di turismo sostenibile.  Gruppi di turisti trascorrono qualche giorno o qualche ora all’interno della comunità per approfondire gli aspetti legati alla sostenibilità e alle iniziative di volontariato o di cooperazione internazionale presenti sul territorio.

Ci è capitato spesso di cenare con loro e di fare a turni poi per lavare i piatti. Momento di follia pura tra voci stonate, danze improvvisate in cucina e mestoli che diventano microfoni di Sanremo.

Mi distraggo. Non ascolto più la musica nelle orecchie.

Vi è un momento che ricordo perfettamente, forse uno dei miei preferiti, dove il silenzio e il sonno facevano da sovrani: la corvèe della mattina.

I ragazzi della comunità vanno a scuola, fanno sport e attività di vario tipo dividendosi il tempo della giornata tra doveri e piaceri.

A turni di 4/5 persone si prepara anche la colazione svegliandosi prima degli altri.

Noi volontari ESF potevamo unirci a loro.

Tutte le mattine la mia sveglia era puntata alle 5.30 per non perdermi questo momento! Li trovavo già intorno al fuoco con questi mega pentoloni pieni di acqua, patate o riso, verdure…

Il sole usciva piano piano a scaldare le parti meno esposte al calore delle fiamme.

Ricordo che è durante questi momenti che i ragazzi mi hanno VISTO e io ho VISTO loro.  Nonostante la difficoltà della lingua siamo riusciti, tra sorrisi imbarazzati e divertiti per il disagio iniziale, a raccontarci.

Che bello quando qualcuno mi diceva la sera prima ‘ Ci vediamo domani mattina?’

’SI!’

Inserirsi nella quotidianità dell’altro non è facile e a volte potremmo rischiare di essere invadenti o scomodi ma quando è l’altro ad aprire la porta affinché tu possa entrare allora cambia tutto!

Mi fido ed entro.

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