di Cristina Mazza

Si levano i cori degli angeli in questo tempo di attesa
Nelle strade e nelle piazze le voci si confondo negli abbracci e nei baci regalati
Le parole hanno suoni melodiosi che esprimono sentimenti nascosti nel tempo frenetico dell’andare
Ricordo voci che vibrano nei miei ricordi:
La voce di mia madre, melodiosa e acuta, culla di tempi passati
E quella di mio padre, cupa e profonda a custodire i segreti dell’anima
La voce delle creature generate, dal miagolio di un tempo andato, a quelle di un presente in ricerca
I suoni dell’uomo che accompagna i miei passi, che seda le ansie e le angosce di un tempo turbolento
La voce che arriva dal profondo di me,
che ha suoni nel tempo del mio andare,
che è culla di pensieri e desideri,
che placa i falsetti giovanili,
che si accompagna piano piano come una carezza a ciò che origina inaspettatamente dal silenzio velato e sommerso dai rumori del mondo
La voce che come piuma vibra ad ogni mio gemito e si solleva nell’aria sostenuta dal respiro, volteggiando alla ricerca di un riposo
La voce che arriva da molto lontano, da una capanna nel deserto di una terra martoriata e che si leva nell’alto del firmamento a cercare pace per quegli uomini e donne che nulla hanno chiesto se non continuare a vivere


La voce che si fa dono per gli uomini di buona volontà che camminano le terre litigiose cercando di sedare le convulsioni dell’anima per ritrovare pace
La voce che genera altre voci di tutte quelle donne che sono scappate via correndo perdendo le scarpe rosse sulle strade anonime di città altrettanto anonime
La voce bambina che dice si suo malgrado al padrone scelto da chi aveva il compito di proteggerla e garantirle una vita meravigliosa
La voce, quella della terra, delle radici, delle ali, delle squame, quella voce che grida un tempo di pausa dallo sfruttamento continuo per rigenerarsi e prendere fiato
La voce gentile che sussurra all’orecchio dolci parole che diventano pilastri per gli uomini e le donne di domani.
La voce quella del cuore che cerca varchi per generare altri cuori


In questo tempo si levano voci
hanno suoni diversi, mai uguali
Voci che volano da un capo all’altro nella rotondità di questo strano mondo
Voci antiche che ci ricordano che siamo figli
Voci nuove per gridare al mondo che ne vale la pena
La voce che origina dal profondo di noi possa essere come un canto meraviglioso
possa dare sollievo alle difficoltà,
possa essere cura per le ferite,
possa essere balsamo per i dolori,
possa essere speranza per quel domani cercato e desiderato che si veste di libertà nel giorno di oggi
Si levano cori di angeli su questo mondo in attesa
Buon Natale alle voci di tutto il mondo

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