di Martina Testini
Oltre è un qualcosa che non si vede ma si percepisce, come una luce nascosta tra le nuvole che osservo, affacciandomi dal finestrino dell’aereo che mi sta portando in un Paese nuovo.
Sono seduta con le cuffie nelle orecchie mentre ascolto la mia playlist preferita.
Arriva il momento del decollo, chiudo gli occhi e sento dentro di me un turbinio di pensieri e sensazioni.
Sospiro e penso che sto per fare un’esperienza che capita una volta sola nella vita ed è il momento di tirare fuori la grinta che mi contraddistingue e quel briciolo di pazzia che è in me, andando oltre le barriere che mi creo, oltre i miei limiti.
Scendo dall’aereo e, attraversando strade immerse nella natura e nel verde, arrivo nel luogo che mi ha insegnato a guardare oltre, Panciu, posto del cuore, del mio cuore.
La strada per arrivarci è stata infinita, ma le persone incontrate qui mi hanno arricchito giorno dopo giorno.
Ognuna di loro ha un nome, un proprio punto di vista, tante emozioni contrastanti, storie da raccontare che ho imparato ad ascoltare.
Dietro ad ogni bambino che ho visto c’è tanta ricchezza ma anche tanta fragilità.
La realtà dalla quale provengono e che vivono giorno per giorno è caratterizzata da tante difficoltà che loro sanno però incredibilmente trasformare in forza, riuscendo a trasmettere magia con un solo sguardo.
Una magia presente in tutto ciò che fanno e che rende ogni piccola cosa e ogni singolo momento straordinario.
Ed è così che anche una semplice e sporca ruota di una macchina, con un po’ di fantasia, diventa per loro il gioco più bello del mondo.
Porterò per sempre con me i loro sorrisi, i loro abbracci e i loro sguardi fatti di occhi brillanti che, anche quando pioveva ed era tutto grigio, sapevano portare l’arcobaleno.
Ricorderò con amore la fiducia che avevano nel darmi la mano per farli ballare, nel farmi mettere vicino a loro per mangiare, nei loro abbracci sia quando arrivano sia quando andavano via, e nel camminare insieme passo dopo passo, lungo la via di casa.
Non dimenticherò mai Valle Brazi, quartiere dove abitano i bambini con le loro famiglie e le difficoltà con le quali devono confrontarsi ogni giorno.
Ma tutto non sarebbe stato possibile senza le mie compagne di viaggio che, anche nei momenti più duri, hanno saputo rendere il tutto più leggero.
Questo viaggio mi ha insegnato ad andare oltre le apparenze, oltre i pregiudizi, oltre i confini e le culture, ogni volto incontrato e ogni vissuto ascoltato mi hanno cambiato e hanno reso magica questa esperienza che è valsa la pena di vivere.
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