di Elisabetta Pagliuca
Eccomi qua, mi presento. Io sono l’Euforbia Milii. Sono conosciuta anche con il nome di Corona di Cristo e faccio parte della stessa famiglia delle Stelle di Natale. Anche io ho dei bellissimi fiori rossi. Ho tante spine, ma non sono cattiva, dovete solo avvicinarvi con attenzione. Solo così potrete cogliere davvero la mia essenza. Il Madagascar è casa mia, ci sto bene qui, cresco un po’ dappertutto in quest’isola, potete riconoscermi facilmente. Sono anche ad Ambalakilonga, proprio lì davanti al grande cancello; difficile non vedermi. Mi sento un po’ parte della comunità anch’io. Forse sarà perché sono lì da tanto tempo e sono cresciuta con lei. Ad Ambalaki ci sono tante persone. Le vedo entrare e uscire ogni giorno. Il loro viavai è ormai per me una certezza rassicurante. Non so se loro mi notano, ma io sì, mi ricordo perfettamente i loro sguardi. Oggi ve ne voglio raccontare alcuni.
Tanto per cominciare al mattino presto vedo quello dei ragazzi. Escono alla spicciolata con i loro zaini, pronti a farsi il loro pezzo di strada per raggiungere la scuola. Alcuni sono più grandi ed esperti, altri più piccoli, ma con tanta voglia di dire al mondo che ci sono anche loro. Quando arriva qualche ragazzo nuovo me ne accorgo subito. Di alcuni riconosco persino il modo di camminare, di poggiare i piedi a terra, il loro ritmo. Con loro ci sono anche gli educatori, Fanhir, Jocelyn e Madé, che li ascoltano e li accompagnano.
Vedo anche gli sguardi delle maestre dell’école maternelle, la scuola dell’infanzia all’interno di Ambalakilonga. Loro hanno un incedere sicuro e accogliente, si prendono cura dei bambini che ogni giorno riempiono le aule della scuola, organizzando per loro giochi e tante attività divertenti. Già, i bambini. Li vedo correre, giocare, scherzare! Ne ho visti tanti in tutti questi anni. Sguardi allegri, felici, gioiosi.
Poi ci sono gli sguardi seri e concentrati degli studenti e dei professori di Human, la scuola professionale per educatori. Col tempo sono diventati sempre più numerosi. Arrivano al mattino pieni di entusiasmo e aspettative e se ne vanno al pomeriggio stanchi, ma soddisfatti.
Da un po’ di tempo c’è anche una caffetteria, un luogo di ritrovo, di studio e di relax. La gestisce Lucille insieme ad altre ragazze. Il loro sguardo è una presenza costante e discreta. Da lì esce sempre un profumino delizioso. Chissà che prelibatezze si gustano lì dentro!
Ci sono poi gli sguardi curiosi e affascinati dei turisti che vengono a conoscere il progetto e quello attento e affettuoso dei volontari di Educatori Senza Frontiere che periodicamente danno il loro contributo. Vedere facce nuove mi dà sempre tanta felicità.
Ecco, queste sono solo alcune delle persone che abitano Ambalakilonga e che la rendono il posto bello che è.
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