di Matilde Ottonello
Inizia un nuovo giorno e mi preparo ad incontrare nuove persone, nuovi sorrisi, nuove storie: sembra di intraprendere ad ogni alba un nuovo viaggio dentro al viaggio.
L’attività che proponiamo a questo gruppo di ragazzi consiste nel costruire, con i materiali che trovano per il cortile, la scuola dei desideri. È affascinante vedere la destrezza con la quale la loro creatività si muove dall’immaginario al pratico, trovando sempre soluzioni affinché avvenga la concretizzazione del progetto. Quest’ultimo si compone, in ogni suo sviluppo, dai rifiuti che costellano i pavimenti della scuola. Eppure osservando il lavoro finale l’infelice natura dei materiali utilizzati viene annullata dall’armonia della forma finale, che comunica con chiarezza il desiderio originale dei ragazzi, i quali sono riusciti a trasmettere la loro chiassosa vitalità anche alla spazzatura.
Persino i professori partecipano a quest’attività, contenti di poter mostrare agli alunni che anche in loro continuano ad ardere sogni e desideri e che, alle volte, coincidono con quelli dei loro studenti. Inconsapevolmente hanno creato una rete che lega ognuno di loro, rompendo gli scompartimenti che i ruoli, alunno e insegnante, impongono. Le voci dei diversi gruppi hanno dato vita ad un unico racconto, dal quale anche noi, osservatrici esterne, non possiamo che esserne travolte.
Il coinvolgimento e l’affetto dei ragazzi mi emoziona. Anche alcuni di loro si commuovono, facendomi realizzare l’immensa potenza che semplici gesti possono contenere. Lo scambio è reciproco: quel calore sarà per sempre impresso nella mia memoria.
Mi rendo conto che involontariamente sono riusciti nell’impresa di realizzare anche alcuni dei miei desideri.
Il desiderio di sentirsi utile e appagata dal proprio lavoro sta lentamente prendendo un nuovo significato.
Il desiderio di comprendere il senso di quello che stiamo facendo come educatori senza frontiere si sta spostando verso una maggiore chiarezza.
Il desiderio di avere un nuovo sguardo sul mondo si sta compiendo e con esso la memoria di cosa significhi vivere a fondo i singoli attimi è rinfrescata.
Il desiderio di potermi connettere con persone con una storia completamente diversa dalla mia si sta avverando, e in una realtà estremamente diversa dal mio quotidiano trovo un posto dove non sentirsi soli.
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