di Laura Zanelli

Entrando dal cancello della Cascina, si sente già una sensazione di leggerezza e magia. Basta qualche passo per farsi trasportare dal rumore del fiume che scorre, la bellezza del mulino, e dei fiori profumati che invadono l’aria.

Proseguendo per pochi metri, sulla sinistra, si trova la casa di Margherita.

Salite le scale, il regno del campus bimbi inizia con una prima sala, dalle pareti basse, a mansarda, con le sedie nominate per ogni bimbo, su cui riporre le cose portate da casa, il pranzo, lo zaino e il necessario per la giornata. Qualche divanetto arricchisce gli spazi, nei quali sono state fatte le merende di metà mattinata e qualche piccolo riposino.

Superata questa stanza, si arriva al salone magico: le vetrate si susseguono per i tre lati, permettendo alla luce di penetrare ed illuminare il campo da gioco; il soffitto alto, costellato da travi in legno, amplia gli spazi; l’aria condizionata, indispensabile per il caldo afoso di Milano, permette la sopravvivenza. In questa stanza, semplice ma stracolma, vengono racchiusi i momenti più speciali e i ricordi che il campus ha creato. I muri hanno accolto risate e pianti, silenzi e urla, paure e tremori poi trasformati in affetti e nuove amicizie.

Alla destra della porta, si trovano subito i lavori dei primi giorni: ogni bimbo ha lasciato l’impronta del proprio arrivo creando una macchina fotografica, e la propria immagine immortalata in una polaroid. Posta sotto alla camera, lo spazio libero per nuove foto che verrà arricchito dai momenti che verranno.

Fatto qualche passo, il tavolo dei regali sorpresa con la pasta sale occupa lo spazio appena davanti la vetrata.

I nostri protagonisti hanno compiuto queste opere dopo aver pescato un bigliettino contenente il nome del destinatario a cui creare e donare il regalo fatto a mano. Sono state ore fatte di precisione, colme di impegno per poter consegnare il dono più bello possibile; spaziando dalla pizza, ai pupazzi di neve, patatine fritte, teletabbis, piccoli gattini… ognuno ci ha tenuto a rappresentare quello che era importante per sé o per l’altro, creando qualcosa di unico e speciale.

Se ci si sposta verso sinistra invece, c’è il muro dei disegni liberi, riportante tutti i dipinti fatti dai bimbi durante il gioco libero, e successivamente le maschere della paura occupano il tavolo a bordo stanza.

Dopo aver letto un libro riportante tante varietà di paura, da quelle più personali ed emotive a quelle più fisiche ed esterne, i nostri piccoli creatori hanno pensato a quello che a loro incute timore, riflettendo a fondo per trovare la paura più forte. L’esercizio successivo è stato quello di creare delle maschere rappresentanti il timore prescelto, per riuscire poi a trovare la mossa d’attacco perfetta per combattere le proprie angosce. Scavando scavando nella propria mente, sono state rintracciate quelle ansie che spesso agitano le settimane; ognuno ha trovato il tempo necessario a sé per riflettere sulle proprie emozioni e sensazioni.

Cambiando parete, ecco i giochi per il tempo libero: dubble, taco gatto capra cacio pizza, la torre di costruzioni, uno e tanti altri, hanno animato gli animi scatenando infinite risate, creando divertimento e competizione, per permettere ai bimbi e alle maestre di svagarsi prima delle nuove attività.

Spostando un po’ lo sguardo verso il centro della sala, qualcosa di rosso pende dalle travi del soffitto. Scatenando curiosità nei piccoli animi, si scopre essere un tessuto aereo, che permette di provare figure con il corpo. Il bozzolo è stata la nostra preferita: realizzando un nodo alla base, ognuno ha potuto provare a nascondersi dentro chiudendo tutti i lembi, nascondendosi, facendosi cullare dolcemente, creando un piccolo mondo temporaneo all’interno, per potersi rilassare un po’.

Ed ecco, infine, nell’angolo più lontano dall’ingresso, il vero spazio dei riposini: materassini ricoperti da stoffe colorate, che ricordano altri mondi, provenienze diverse.

Che sia stato per leggere un libro, fare due chiacchiere in compagnia, guardare un film o chiudere completamente gli occhi per qualche minuto, l’angolo dei riposini è stato accogliente verso le richieste di ognuno, lasciando uno spazio di tranquillità a chi ne sentiva il bisogno, necessario per rigenerarsi e ricaricarsi nei momenti più faticosi.

In una stanza, trasformata in qualcosa di magico, sono stati custoditi tutti i momenti trascorsi, dandogli valore e significato. Ogni angolo testimonia quanto accaduto, racchiudendo la gioia e i sorrisi dei bimbi e di ognuna di noi “maestre”. Quelle pareti hanno ancorato e fissato a sé mille emozioni che hanno caratterizzato le giornate del campus. Ci sono state le fatiche, lo sfinimento di noi “maestre”, ma anche la voglia infinita di continuare a fare, inventarsi e provare.

Il campus bimbi, nonostante le sveglie presto, le urla dei bambini e la stanchezza cronica, rigenera. Nonostante l’aria afosa di Milano e l’inquinamento che la città provoca, permette di prendere aria e riempire i polmoni per ricaricarsi. L’intensità dei giorni trascorsi in Cascina donano energia, aiutano a tornare a casa con il cuore pieno ma più leggeri, pronti a riprendere la vita lasciata, rigenerata, avendo gli occhi curiosi e aperti ad accogliere quello che verrà

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