di Chiara Ferretti


Sentirsi a casa. Così descriverei la mia esperienza in Bangladesh grazie ad Educatori senza Frontiere alla Rishilpi, associazione che sostiene lo sviluppo delle persone emarginate nel Paese, attraverso programmi di cooperazione allo sviluppo nel campo educativo e sanitario.
Prima di partire avevo paura che ci sarebbe stato poco tempo per riuscire a integrarmi in un mondo nuovo, con una cultura e una lingua così lontane da noi. Invece quindici giorni sono volati e insieme a Martina, compagna di viaggio preziosa, abbiamo organizzato incontri con studenti e professori, piantando semi che speriamo crescano rigogliosi nei prossimi mesi. Ci siamo sentite subito accolte e supportate nel nostro lavoro. Rishilpi infatti è un piccolo villaggio che accoglie con cura chiunque voglia entrare con il cuore pronto a raccogliere amore, a prescindere da quale sia la sua casta o quali siano le sue difficoltà.
È sempre difficile raccontare ciò che si vive durante un viaggio ESF, complessità e bellezza si mescolano in un turbinio di emozioni e sensazioni nuove e sorprendenti. Provando però a spiegare lo spirito di questo luogo mi viene subito in mente la storia di U., un ragazzo che dal 2010 vive alla Rishilpi. Due anni prima ebbe un incidente e perse l’uso delle gambe. Pensava di non avere più un futuro, di non poter avere l’opportunità di studiare, di sognare e desiderare una vita piena di felicità e invece arrivando alla Rishilpi tutto è cambiato. Per un ragazzo che utilizza la sedia a rotelle è difficile frequentare l’università, ci sono ancora barriere architettoniche che impediscono il movimento e difficilmente in Bangladesh una persona con disabilità riesce a trovare lavoro. Monica però, la presidente dell’associazione, ha creduto e supportato con costanza i sogni di U., che ha concluso l’Università a Dacca nel 2022.

Avere l’opportunità di poter condividere i propri sogni, i propri desideri e avere qualcuno che ci supporta, che crede nelle nostre capacità e possibilità a volte più di quanto inizialmente ci crediamo noi stessi è un po’ ciò che fa ESF, ti accompagna nella crescita personale e professionale come Monica ha fatto con U. ed è questo ciò che, dopo anni, mi spinge a continuare ad essere un’Educatrice Senza Frontiere.

All’inizio del mio percorso non avrei mai pensato di riuscire ad organizzare formazioni e proporre laboratori in luoghi così lontani. Ma ESF ha creduto in me e mi ha tenuto per mano in questo cammino. Non vedo l’ora di continuare a sorprendermi e crescere insieme a tutti i miei compagni di viaggio.
Grazie ESF, sempre.

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