Relazione di Barbara Corazza, Servizio Civile in Madagascar

A partire da gennaio 2023 ha preso piede il gemellaggio tra le scuole dell’infanzia “A.P.E.” (Ambalakilonga pour les enfants) di Fianarantsoa e “Cantastorie” di Latina, ponendo particolare attenzione sui seguenti ambiti tematici: a) la conoscenza e il rispetto dell’ambiente e b) il riciclo e il riuso del materiale organico e inorganico.

I soggetti coinvolti sono stati tutti i bambini e le bambine delle scuole dell’infanzia (dai 3 ai 5 anni), accompagnati in ciascuna fase dalle rispettive insegnanti di sezione e dalla sottoscritta.

Nella prima fase di progettazione (novembre-dicembre 2022), dopo un’osservazione iniziale rispettosa del contesto di apprendimento malgascio, sono stati individuati personalmente i bisogni formativi[1] di grandi e piccoli e alcune domande chiave[2] per far avanzare il progetto, oltre ad avere stabilito gli obiettivi generali e specifici[3] e aver prefissato alcune competenze[4] da far sviluppare in questo periodo negli attori coinvolti.

In seguito, la metodologia didattica scelta ha voluto coinvolgere molteplici strumenti formativi, tra cui: la narrazione di storie, la musica, il movimento, l’esperienza sensoriale singola e condivisa con i pari e la costruzione manuale di prodotti utili alla vita umana.

In questa fase, inoltre, si è stabilita una scaletta generale delle attività, guida essenziale personale per lo svolgimento del gemellaggio. In generale, per la scuola dell’infanzia malgascia sono stati previsti tre incontri settimanali, affinché tutte le sezioni potessero partecipare settimanalmente al progetto.

Ma nello specifico cosa è accaduto?

Inizialmente, vi è stata la presentazione iniziale “Dove siamo nel mondo” tra le due scuole dell’infanzia mediante la realizzazione di alcuni video da mostrare nei rispettivi contesti educativi.

Successivamente, sono state ideate dalle insegnanti di sezione alcune attività didattiche, proposte in primis nella propria sezione, in secundis scambiate con la sezione gemellata (i 3 anni in Madagascar con i 3 anni in Italia etc.).

Le insegnanti italiane hanno deciso di seguire la traccia della storia dei tre porcellini, utilizzando come materiale didattico una narrazione basata sul sistema della comunicazione aumentativa (parole/frasi semplici accompagnate da simboli gestuali e grafici) e proponendo come attività pratica la costruzione di case di paglia (5 anni), di legno (4 anni) e di argilla (3 anni) attraverso materiali naturali reperibili a scuola.

Diversamente, le insegnanti malgasce hanno deciso di inventare ciascuna una storia basata sugli animali e i mezzi di trasporto, proponendo poi attività di motricità fine e grossolana e giochi di imitazione.

Conclusa questa fase di conoscenza, obiettivo principale è stato quello di stimolare una riflessione generale sull’importanza del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente come spazio comune tra persone, animali e piante. Per far ciò, con il sostegno fisico e morale di una volontaria di Esf (Federica Mazzilli), la sottoscritta ha creato una storia intitolata “Le scoperte di Boniface”[5],

tradotta dall’italiano al malgascio (grazie all’aiuto di un ex ragazzo della comunità) e illustrata immagini ad acquarelli.

A partire da questa storia, sono nate numerose attività didattiche che si sono svolte inizialmente in Madagascar, successivamente a catena in Italia. In alcuni casi, le attività sono state ben distinte in base all’età dei soggetti coinvolti, in altri vi è stata una partecipazione comune all’attività.

Tra le attività più significative si evidenziano: la realizzazione di un compost mediante l’aiuto costante del giardiniere di Ambalakilonga e la documentazione del processo da parte dei bambini a partire da osservazioni mensili (5 anni); la creazione di tanti e diversi bidoncini dell’immondizia da assegnare a ciascuna sezione e di alcune decorazioni con il materiale di riciclo (4 anni); la ricerca di diversi materiali in comunità e di seguito giochi sensoriali e linguistici con gli stessi, al fine di analizzare e far apprendere le diverse qualità dei materiali organici e non osservati (3-5 anni); oltre alle giornate di pulizia dentro e fuori la comunità da parte di grandi e piccoli.

In parallelo all’esperienza del gemellaggio, la responsabile del progetto educativo della comunità (Bianca Maria Pagani) ha deciso di inserire dei bidoni dell’immondizia all’interno di Ambalakilonga, al fine di promuovere la pratica della raccolta differenziata a favore di tutti coloro che frequentano e/o abitano la comunità. Tutti i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia sono stati informati dalle insegnanti di sezione e sensibilizzati ulteriormente in merito alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente come spazio vissuto comune.

Per concludere il gemellaggio, per la scuola dell’infanzia “A.P.E.” si è pensato insieme alle insegnanti alla realizzazione di ulteriori attività correlate alla programmazione ministeriale malgascia; mentre, insieme alla titolare della scuola dell’infanzia italiana (Elisa Beltrami) un incontro conclusivo online, all’interno del quale bambini e insegnanti si possano vedere direttamente e discutere brevemente sullo svolgimento del progetto, evidenziandone potenzialità e criticità.

Infine, si auspica a livello personale il proseguimento di una collaborazione tra le due scuole per gli anni scolastici successivi, affinché possano esserci ulteriori scambi tra due realtà tanto diverse quanto simili, e la realizzazione di nuove e coinvolgenti attività per la scuola dell’infanzia “A.P.E.”. da parte degli Esf che varcheranno il cancello blu di Ambalakilonga.

Un ringraziamento finale va a Mialy, Narindra, Chantal, Vanessa, Valentina, Sara ed Elisa (le insegnanti delle scuole) e a tutti i bambini e le bambine, che hanno permesso la realizzazione effettiva del gemellaggio e settimana dopo settimana mi hanno mostrato: a) quanto non siano importanti le differenze di linguaggi e abitudini, se gli intenti sono comuni e condivisi e le mani e i cuori aperti al fare insieme e b) la bellezza e la fortuna del poter lavorare con i futuri cittadini del mondo.

Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è.

MARCEL PROUST


[1] Bisogni formativi trasversali a tutte le sezioni, che vadano dal generale al particolare, seguendo le preconoscenze e gli apporti personali dei bambini e gli interventi delle insegnanti:

-sensibilizzare i destinatari in merito alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente come spazio vissuto comune;

-far conoscere ai destinatari l’importanza e le potenzialità dei materiali di riciclo organici per realizzare alcuni prodotti di grande utilità per la vita dell’uomo;

-far conoscere ai destinatari l’importanza e le potenzialità dei materiali di riciclo inorganici per realizzare molteplici prodotti creativi-artistici utili per la dimensione ludica.

[2] Domande chiave come linee guida per lo svolgimento del progetto:

-Che cos’è l’ambiente? (ambienti naturali e umani)

-Perché è importante salvaguardarlo e rispettarlo? In riferimento alla comunità?

-Perché è importante riciclare/riutilizzare i materiali?

-Che cosa è possibile realizzare con questi materiali organici e inorganici?

[3] Obiettivi principali del progetto:

-Sensibilizzare grandi e piccoli sull’importanza del “fare insieme” alcune azioni quotidiane di rispetto e salvaguardia dell’ambiente, vivendo in un ambiente comunitario;

-Rendere consapevoli grandi e piccoli di alcune opportunità educative offerte dal materiale di riciclo organico e inorganico;

-Riflettere con le insegnanti della scuola dell’infanzia sulle attività svolte per condividere il senso del progetto e portare un cambiamento nelle pratiche quotidiane/nei numerosi interventi educativi;

-Creare rete/connessioni con la scuola dell’infanzia italiana, al fine di stringere nuove relazioni e sentirsi “parti di un tutto”.

[4] Competenze come insieme di conoscenze, capacità, abilità e attitudini:

-avere un comportamento più attento e rispettoso degli spazi della comunità;

-sviluppare e/o migliorare la motricità fine mediante la costruzione di vari prodotti creativi-artistici e non con materiali di riciclo e quella grossolana mediante l’utilizzo degli stessi nell’ambiente;

-conoscere i diversi materiali di riciclo (organici e inorganici), la loro utilità, forma e consistenza;

-sviluppare un pensiero critico rispetto al rispetto dell’ambiente mediante input verbali e audio-visivi forniti dall’adulto.

[5] Si veda il pdf. in allegato

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