Una raccolta realizzata da Vincenza Bonavoglia, Marta Meroni e Sara Radice
Recita così uno dei punti del decalogo di Educatori Senza Frontiere:
“Non ricorderai i passi che hai fatto nel cammino ma le impronte che hai lasciato.”
Recitano cosi poeti e poetesse, autori e cantautori, artisti e narratori di ogni tempo.
Recitano così gli Educatori Senza Frontiere.
In questi anni di viaggi e di passi, gli educatori senza frontiere hanno camminato nel mondo, lasciando qua e là le loro piccole impronte cariche di sogni, riflessioni e speranze.
In questi anni di viaggi e di passi, Educatori senza Frontiere ha camminato dentro al cuore e nell’anima di ognuno di noi, lasciando un’impronta ancor più profonda e concreta.
Questo è il cammino di Educatori Senza Frontiere, questo è il cammino di chi impara, passo dopo passo, che anche le impronte più piccole lasciano un segno in questo mondo.
***
Ho riconosciuto ogni cosa al primo sguardo. Ce l’avevo nella testa: una casa fatta di racconti, di parole, di immagini colorate, delle impronte e degli occhi di chi è stato qui prima di me. Nella mia testa esistevi già, una città invisibile che cambiava e mutava forma in ogni storia, ogni pensiero ed ogni sogno. Ed eri bellissima anche solo quando eri una cosa solo pensata e lo sei ancora di più ogni volta che ti riscopro qui. E ti ho aspettata tanto, ed adesso sei qui.
– Chiara Romano
Allora pensare alla terra che stai saggiando nella misura dei tuoi piedi,
Pensare alle impronte che stai lasciando e quindi pensare a come vorresti lasciarle…
Ma poi restano?
Pensare a tutto e in fondo a niente,
ma continuare a pensare…
– Celeste Grillo
Il mio zaino ora ha un peso diverso: è pieno, ma non sento la pesantezza sulle spalle, al contrario ho la sensazione di essere più leggera. L’ho riempito di sorrisi, visi, sogni, incontri, sguardi, lacrime, di STORIE.
In fondo formazione cosa vuol dire: è una azione interiore che parte dal cuore e vibra per tutto il corpo; solo ora i piedi possono cominciare a segnare le loro impronte sul terreno e percorrere le strade consapevolmente.
E’ il cammino prende forma.
Sono un’ Errante.
– Paola Tenaglia
Al rientro ti chiedi che cosa hai lasciato. Più volte alla mia mente si è mostrata l’immagine di un muro con scritto “lascia qua la tua impronta”. Mi è capitato di ripensare a quel muro, a quel muro pieno di impronte colorate. Dietro quelle mani c’è una storia, la storia di ogni viaggiatore che alla fine del suo percorso lascia un ricordo. Quel muro dentro la comunità di Ambalakilonga mi ha sempre affascinato. Quel muro se ne sta lì, con le sue belle impronte ed è circondato da una pianta con i fiori lilla che sembra quasi incorniciarlo, come a far risaltare la sua posizione e il suo significato ad ogni viaggiatore. Se ne sta lì come a ricordargli che lì, alla fine ci sarà un pezzo della sua storia, storia che sarà sua personale da una parte, dall’altra sarà la storia che accomuna un gruppo di ragazzi che sceglie di partire per riscoprire se stessi.
– Cristina Salvatore
Altre parole le ho perse tra l’impotenza di non essere compresa e la sconfitta di non riuscire a farle mie realmente; altre provo a dimenticarle.
Appartengono al passato, ad un vecchio linguaggio spensierato senza linee costruite, ma segmentate tra orizzonti poco delineati.
Le parole sono impronte che non spazzi via ma che segnano solchi che a volte si fatica a colmare.
-Elena De Luca
Quindi cosa CI auguriamo oggi?
Di continuare a camminare lasciando impronte, di essere pane per tutti, di essere sogno, bellezza, strada e felicità, di restare e appartenere, di essere unici nell’incontro, folli e sognatori, vivere semplicemente, luogo dove arrivare sempre, credere e realizzare insieme…
Granelli di sabbia per creare una spiaggia unica.
– Nico Parasmo
Pensavo mi servissero le parole ma non ne avevo bisogno. Le parole le abbiamo costruite insieme, lettera dopo lettera, ed hanno preso spontaneamente il loro posto in questa storia, la nostra storia. Le nostre impronte sono così diverse, qualcuna più profonda, qualcuna più leggera, alcune piccole piccole ed altre molto grandi, ma sul sentiero non si distinguono più.
– Chiara Romano
No comments yet.