Di Luigi Russo
Ho sempre considerato il collage come la capacità di estrarre per ricreare. Mettere insieme creando armonia e caos allo stesso tempo.
Il collage può rappresentare una storia, un sogno, un incubo o la semplice espressione del nostro stato interiore. Può essere terapeutico o disturbante, istintivo o ragionato.
Il suo essere slegato da schemi ne esalta la libera essenza. È un esercizio che tutti dovremmo fare per riuscire a vedere dove ci porta. È un atto di sensibilità personale; estetica chiara esclusivamente a noi stessi.
Quei frammenti siamo noi, le nostre sfumature che si sovrappongono creando il tutto. Un educatore è un creatore di pezzetti da mettere insieme, l’opera d’arte, poi, sarà la sua vita.
In questo quadro di riferimento, mi sono figurato che immagine e realizzazione dell’immagine potessero rappresentare questo calendario che stiamo realizzando tutti insieme.
Quei giornali messi in un angolo in casa che, in realtà contengono la traduzione di un pensiero, di un attraversamento e non ci costano nulla, sono a nostra disposizione. E poi ci sono i materiali di scarto quotidiani, biglietti del treno stampati, ticket di un parcheggio, scontrini della pizza di ieri e pure frammenti del cartone della pizza. Il collage, collega l’esperienza fisica dei materiali a qualcosa che ancora non c’è ma che creiamo noi.
E così nasce anche il mio collage, l’immagine di libertà che oggi regalo a voi.
E aggiungo alcune parole non mie, per dare ali più forti a questa immagine.
“La libertà non è fare quello che si vuole. Neanche l’uomo più ricco del mondo può fare quello che vuole. Ci sarà sempre il sole, l’ombra, il freddo ad obbligarlo a fare qualcosa di diverso.
La vera libertà è essere se stessi, coltivare e mostrare al mondo quello che si è davvero”
(Fabrizio Caramagna)
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