di Davide Amendolia
È sicuramente un’avventura. Imprevisti? Ci sono. Programmazione? C’è. Compagni di lunga data? Ci sono. Nuovi compagni di viaggio? Pure. Persone a casa che aspetteranno il tuo ritorno? Ci sono. Oggetti inutili che metti nello zaino e che lì rimarranno? Un bel po’. Limiti da superare? Molti.
Il bello delle avventure è che ti senti vivo. Sì, ma perché? Perché, credo, ci si dia la possibilità di creare una bolla spazio-temporale, dove le attenzioni, le urgenze, i bisogni siano tutte lì in quel momento, focalizzate.
Sono partito volendo essere io l’eroe di questa storia, unico, pronto, impavido e sicuro, dopo due anni di stop ai viaggi, finalmente, l’eroe con il suo mantello e la sua armatura scende, possente sul campo da battaglia, la sentite la musica epica? Ma è bastato approdare al porto per arrendermi al fatto che gli eroi fossero gli altri. E neanche pochi! La compagnia dell’Elba .
Ho incontrato l’eroe che ha gli occhi profondi, che cercano instancabilmente una risposta.
Mi sono meravigliato alle parole del Saggio che, anche quando non c’era, viveva tutto con consapevolezza divina.
C’è chi ti parla con le dita sul piano e chi quando ti parla non lo riesci più a fermare perché i pensieri sono una valanga implacabile.
Colei che con forza erculea tutto e tutti sostiene, invisibile come l’ombra a mezzogiorno.
Ho ammirato il sorriso nonostante tutto.
Sono rimasto affascinato dal Dotto, che tutto sa.
Ho riso ascoltando colui che vive il suo tempo a modo suo.
Ho visto la Perfezionista in azione comprendere che le sue imperfezioni sono la cosa più interessante.
C’era anche chi aveva il talento nelle tasche. Gli spieghi una cosa e lui la impara.
Ho intravisto due ragazzi che sono eroi perché sono amici e condividono gioie e dolori.
Ho vissuto una comunità di persone che vivono nel bello e che da questa bellezza vogliono crescere. Ho vissuto una comunità educante, tutti sono lì per sé e anche per tutti gli altri.
Una compagnia che era uno spettacolo che sembravano tre. A noi Esf rimane questo tesoro fatto di atti eroici, queste scintille di vita e di riportare queste avventure sulla terra ferma. E forse così la terra rimane un po’ meno ferma
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