di Giorgia Dell’Uomo
Ogni mattina dopo colazione avevo il mio rituale: andavo in anfiteatro prima di tutti, lasciavo fluire i pensieri e organizzavo le attività nella mia mente, spazzando il palchetto di legno che ospitava le nostre attività.
Per dieci giorni in quell’anfiteatro abbiamo sudato, abbiamo riso, ci siamo confidati, siamo diventati un gruppo.
Per dieci giorni quel palchetto di legno ha sostenuto le nostre corse, a volte si è piegato senza però spezzarsi, ha raccolto le nostre lacrime, le nostre difficoltà, ha custodito i nostri segreti.
È stato bello vedere le facce incredule dei ragazzi e delle ragazze del campus, ma anche delle mie compagne di viaggio, alla mia richiesta di iniziare a correre o contare cinque addominali a testa dicendo però al posto dei numeri il nome di cibi. Eravamo ancora tutti ignari di quel che avremmo creato in quei dieci giorni.
Per me è sempre incredibile, quanto una conferma, come il lavoro sul nostro corpo e il teatro fisico sia in grado di avviare un viaggio di conoscenza di noi stessi e dell’altro così nel profondo.
Basta prendere per mano un nostro compagno e guidarlo ad occhi chiusi nell’esplorazione del mondo che ci circonda.
Basta mettersi in fila e passare sotto una corda che gira: prima da soli, poi in coppia, poi in tre e ancora in quattro, cercando di correre il più veloce possibile, cercando di portare a termine quel gioco così semplice, eppure così complesso che ci mette di fronte a molte paure.
Basta un filo per creare una storia, per seguire una musica e dare vita in dieci minuti ad uno spettacolo.
Basta un bastone per dire all’altro “Mi fido di te, fidati di me…lancia!”.
Basta un anfiteatro con un palchetto di legno per creare la magia.
Ogni mattina mi trovavo lì a spazzare ogni singolo ago di pino caduto nella notte, era il mio modo per ringraziare quel luogo, per prendermi cura del gruppo e per dirgli senza parole: “Sono qui per voi, benvenuti!”
Considero valore prendermi cura degli altri con piccoli gesti…
Considero valore guardare negli occhi ogni ragazzo e ragazza che intraprende un cammino e nel silenzio fargli capire che sono al loro fianco…
Considero valore rispettare i luoghi che accolgono le nostre azioni e che ci permettono di esprimerci liberamente…
Considero valore aver avuto la possibilità di rimettermi in gioco…
Considero valore aver potuto fare questo viaggio alla Mammoletta…
Considero valore aver potuto fare questo viaggio con le mie compagne…
Considero valore NOI.
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