In questi giorni di “sosta”, i nostri Educatori senza Frontiere ci racconteranno il loro viaggio, il loro attraversamento di questo tempo, per non smettere di viaggiare mai, per non chiudersi mai dentro le frontiere.
Caro tu,
è molto tempo che non ti scrivo, ed ora in questo tempo di stasi, dove il tempo, per assurdo, si è dilatato, ho ripreso la penna per farlo, e non ti nascondo, anche con un certo impegno.
Chissà come stai vivendo questa situazione totalmente inaspettate per tutti, che pensieri ti stanno abbracciando e schiaffeggiando.
Noi che non siamo abituati a pensare in maniera catastrofica, di disastri e complotti, ci ritroviamo ora a vivere come in un romanzo. Non so te…io non riesco a trovare il mio personaggio. Non so bene quale sarebbe la cosa migliore da fare, cosa dovrei e potrei fare (a parte il dover stare in casa), perché nonostante i divieti e i fermi, la vita, il respiro e i sentimenti, non si possono e non riescono a stare fermi.
Vorrei tanto saperlo, vorrei scoprire e vedere intorno a me dei colori puliti, senza sfumature. E pensare che amo tanto i cangiantismi manieristici e le poesie cromatiche di Rothko! Mi rendo conto che avrei tanto bisogno di linee e colori netti, di prospettive chiare da seguire, come una visione di Piero della Francesca o di Mondrian, e non di sentirmi perso in una delle tante città di De Chirico.
Che possiamo fare mio caro amico, noi che amiamo incontrare e, da questo poi, creare, costruire. Perdonami, ma in questo periodo mi sento fermo, pensieroso e a volte impaurito.
Sicuramente è arrivato il momento di capovolgere i nostri punti di vista, di prendere un foglio ed iniziare a piegarlo per dargli una nuova forma e un nuovo significato, dove forse le parole non servono ma servono le azioni. Probabilmente dovremmo divergere il nostro pensiero e imparare a scoprire che ora, il vero fare è il non fare, che solo non facendo, aspettando il tempo, ascoltandolo, senza lasciarlo scorrere distrattamente, potremmo poi agire in questo nuovo futuro che ci aspetta. Di questo sono certo…il futuro ci sta aspettando!!!
In questa attesa, mio caro ti saluto.
In attesa che tu, più di me adesso, riesca a ricercare la tua personale e autentica dimensione nella quale scoprire la misura e il trascorrere degli eventi, come il tempo ci continua ad insegnare da sempre.
In attesa che i nostri desideri possano trasformare le nostre idee in visioni nuove.
Nel frattempo, prendo un foglio quadrato, cercando di mettere i miei pensieri lungo le precise pieghe rette, per poi trasformale in altro, in attesa di creare come nuovi e inaspettati origami, come saremo noi, quando ci rivedremo, quando nuovamente ci riabbracceremo.
Ti lascio con queste parole:
“Mi accorsi che già nel dire guadagnare e perdere c’è un senso economico tutto occidentale dell’andare in montagna, dove quota e distanza sono i capitali che accumuliamo con la nostra fatica, e non ci piace per nulla sprecare l’investimento. (…) cerca la risposta in questo saliscendi: poiché perderai qualsiasi cosa tu abbia creduto di guadagnare, impara che ben più prezioso della vetta è il sentiero. Trova un senso ad ogni passo. Dentro questa concentrazione.” (P. Cognetti – Senza mai arrivare in cima)
Ti abbraccio (qui posso!)
David
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