Scritto da Silvia Checola
Gennaio 2020

Scrivere: dal latino SCRIBERE, SCRIPTUS “segnare lettere e parole con lo stilo sopra le tavolette incerate”, derivato da un precedente SCALPERE in latino raschiare, incidere.
Da un gesto è nata la scrittura. Dalla scrittura sono nate infinite possibilità di condividere infiniti mondi e infinite storie.

La bottega delle parole è questo.
È scrittura che nasce da un gesto.
È una storia che nasce da una foglia.
È una poesia che nasce da uno strappo.
È uno strappo che nasce da una poesia.
È la quiete che nasce dal ricucire.
È narrazione che nasce da un gioco.

Abbiamo dipinto ciò che ci stava più a cuore per poi assaporare la meraviglia di distruggerlo. Che sofferenza ascoltare quello strappo e che fatica provare a ricucire tutto.
Abbiamo dipinto a lungo le nostre botteghe, costruito castelli colorati, instabili e improbabili (siamo stati particolarmente bravi in questo).
Abbiamo camminato insieme, attraversato case, udito voci di ogni quartiere.
E infine… un meraviglioso spettacolo con tanto di sipario! Le scenografie più belle e improbabili di sempre. Le voci di tante storie. La riscrittura delle nostre case.
E che cosa è rimasto di tutto questo?
Un piccola bottega. Con tante parole dentro. Per usarla non serve aprirla, rovesciarla o scassinarla… bisogna solo chiudere gli occhi e tuffarsi dentro!

20 Ottobre

Che cosa fai?
Dipingo
Con il bianco?
Sì, con il bianco.
Il bianco non si vede.
E che cosa vuoi raccontare?
La storia di una bambina nella notte.
Perché vuoi farlo?
Perché voglio aiutarla a trovare la strada.
Perché si è persa?
Non è più tornata a casa…
Forse si sta solo nascondendo!
I bambini hanno paura del buio.
Forse è riuscita a illuminarlo.
E come avrebbe fatto?
Con il bianco.
Il bianco non si vede.

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