di Bianca Maria Pagani
L’importanza di un grazie passa da me ed arriva a te e, poi torna ; un grazie disarmante scocca dal tuo cuore e trafigge il mio, riempiendolo di quella felicità incontenibile che annoda la gola e fa brillare gli occhi, li rende trasparenti, così che io possa leggerci all’interno la meraviglia.
Un grazie parla di te e parla di me, parla del percorso che abbiamo fatto per arrivare fino a qui, del nostro camminare su strade diverse che, un giorno, si sono incontrate ed hanno fatto in modo che i miei passi iniziassero a seguire i tuoi, da ieri ad oggi, da singoli ad insieme, da uno ad uno fino a noi.
Un grazie parla delle nostre serate intorno al tavolo della casa dei volontari, davanti al camino anche se è agosto, mentre facciamo parola o, semplicemente, mentre ci raccontiamo le nostre mille attività fuori e dentro Ambalakilonga.
Un grazie parla di te che ti svegli ancora prima dell’alba e vorresti dormire ancora un po’ e prepari il fuoco e, poi, l’acqua calda e setacci il riso con cura per la colazione.
Un grazie parla di te che, mentre gli altri stanno tornando dalle attività, ti sei ingegnata per far trovare in tavola una cena semplice ma perfetta, una coccola mentre ci si trova lontani da casa.
Un grazie parla di te che ti siedi davanti a me ed appoggi la tua guancia nel palmo della mia mano, chiudi gli occhi e mi dici tranquillo: “adesso dormo un po’”.
Un grazie parla di te che, tutti i giorni, parti da lontano per arrivare a Human per la Winter School e sei capace di metterti in gioco, sorridere e, durante la pausa, chiederti con entusiasmo:” chissà cosa faremo quando riprenderà il corso”, lasciando i pensieri fuori dalla porta e riscoprendo la bellezza di essere Educatore pronto, una volta finito il corso, a farlo sapere a tutti.
Un grazie sei tu che sei a casa in pensiero, sei tu che i pensieri li hai anche qui ma trovi sempre il tempo per districare i nostri nodi e sei tu che, da qui, ci guidi con il tuo esempio ed i tuoi consigli.
Un grazie siete voi, le note delle vostre chitarre e le vostre voci in coro un sabato pomeriggio al tramonto.
Un grazie è il mio che parte dall’Italia e arriva qui e, da oggi, sarà più pieno di significato perché avrà i vostri occhi e le vostre lacrime, avrà i vostri desideri e le vostre speranze, avrà le vostre preoccupazioni e la vostra gioia, avrà le vostre confidenze e il vostro cuore.
Il mio grazie sarà un grazie rotondo, pieno di sapore e di giorni intensi. Il mio grazie avrà i vostri nomi, scritti intrecciati insieme al mio.
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