di Veronica Pizzi
È arrivato nel momento giusto questo viaggio, nell’esatto momento in cui doveva arrivare. Si è presentato dall’inizio così: vero, forte, vivo.
Era il viaggio che aspettavo da un po’, di quelli che ti permettono di metterti in gioco, di crescere. Se devo essere sincera fino in fondo io all’inizio in Bolivia non ci volevo venire. Era il progetto che tra tutti quelli di ESF vedevo più lontano da me; però, a volte accade che gli altri sappiano meglio di te quello che ti serve in alcuni momenti della tua vita e tu lo arrivi a capire dopo. Ecco, è quello che è successo a me appena ho iniziato a vivere questa terra di contrasti, di bellezza pura, così diversa da quella a cui sono abituata. All’inizio hai quella smania occidentale del buon samaritano “arrivo io e cambio tutto”, la verità è che l’unico che cambia durante il viaggio sei tu.
Abbiamo fatto formazione ai catechisti e agli animatori della fede, siamo state in carcere a lavorare con le detenute, abbiamo incontrato studenti e professori. Ho ricevuto molti abbracci, baci e bigliettini di ringraziamento da parte di ogni gruppo a cui abbiamo fatto formazione. Con tutti loro mi sono emozionata, ho riso e pianto e ho lasciato bigliettini di ringraziamento a mia volta.
Qui ogni giorno ogni gruppo di formazione ti richiede di essere presente, ti vuole sul pezzo e io non sempre ci riesco, però faccio del mio meglio perché in ogni gruppo ci sono persone diverse e ogni persona ti insegna qualcosa; anche i gruppi che all’inizio sembrano più duri, che fanno fatica a lasciarsi andare subito, alla fine sono quelli in cui io trovo la bellezza vera, quella più faticosa da raggiungere perché devi scavare. Quando riescono a tirare fuori le cose che già hanno dentro, quando riescono a creare un clima di fiducia talmente alto che anche le persone che all’inizio non parlano riescono ad aprirsi e lasciarsi andare perché si fidano, sia di te formatore che del loro gruppo, perché gli dai la possibilità di fermarsi a pensare, a riflettere e non è una cosa scontata.
Qui incontri molta gente: donne, uomini, ragazzi e bambini che ti mostrano sé stessi durante le formazioni che fai; che si mettono in gioco e che ti raccontano la loro storia fidandosi di te.Alla fine della giornata quando stai per andare a letto e ripensi a quello che hai vissuto pensi magari di non aver fatto la differenza nella loro giornata. Ma si che la fai. Con ogni gruppo. Ogni giorno. Così come loro fanno la differenza nella tua giornata. Ogni gruppo. Ogni giorno.
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