Di Ilaria Pegoraro e Valentina Luise

I: In un tempo,

V: questo tempo, duro, aspro e insipido,

I: nel quale porsi domande e questioni di senso spaventa, disorienta e impaurisce;

V:in questo tempo di rigido cambiamento così totalizzante e così esasperante;

I: in questo tempo che ci vuole tutti omologati, in cui assistiamo a una crisi radicale dell’essere umano,

V: in questo tempo maledetto, in cui a mare non si gioca…

 I: Eccovi!

V: Eccovi, sì, noi vi vediamo.

I: Siete stupiti? Comprensibile:

V: credete di non fare rumore? Credete di essere silenziosi, di non fare la differenza, di essere una goccia che si perde dentro un mare? Di non essere ascoltati? In realtà vi si nota, e tanto.

I: Siete quelli che ascoltano, che osservano, che leggono, che come piccole fiamme di lampada danno sfumature diverse alla propria vita, e a quella di chi incontrano,

V: che scrivono poesie, che camminano con lo zaino sulle spalle e le scarpe consumate, siete quegli educatori con il valore aggiunto di essere senza frontiere,

I: tra le stradine strette e ciottolate di un piccolo paesino alle aule di un’Università, dalle stazioni metro delle grandi città ai vostri posti di lavoro, eccovi, voi che con la vostra semplicità, con coraggio e naturalezza restituite il senso che il nostro tempo ha perduto.

V: Il senso. Che se senso vuol dire significato e direzione, capacità di dare un nome alle proprie azioni, ai bisogni, alle relazioni, tramutando il proprio agire quotidiano in umanità, la sua perdita dovrebbe farci riflettere e preoccupare. Siete voi che ce lo dite, che con le vostre azioni ce lo fate capire.

I: Siete voi, che trasudate di rossa passione per l’Uomo, per la Vita, per le azioni di senso, per un diario scritto durate lunghi viaggi, strumenti di educazione e di formazione  dalle infinite potenzialità.

V: Voi cambiate strada, remate al contrario, nel semplice quotidiano. E quanto ancora si può testimoniare, quanto ancora si può agire!

 I: BEATI QUELLI CHE HANNO FAME E SETE DI GIUSTIZIA, PERCHE’ SARANNO SAZIATI. Saper fare pace, saper osservare e ascoltare con la criticità di un essere umano che sa amare. Dobbiamo cambiare il focus del nostro vedere il mondo, avere sempre più  fame di valori e non fame di sterile protesta, cercare di  trasformare un sentimento diffuso di indignazione in proposte di cambiamento, in un movimento culturale, morale, anche religioso, a partire dal nostro piccolo pezzo di mondo.

V: BEATI I PERSEGUITATI PER LA GIUSTIZIA, PERCHE’ DI ESSI E’ IL REGNO DEI CIELI. Remare al contrario impaurisce, oscura e inesplorata è la via, la solitudine potrebbe ammutolire chiunque. Ma noi siamo esseri umani, con l’intenzione di rimanere tali oggi e anche domani, insieme! Testimoni coscienti di un mondo possibile giusto, in cui l’educazione restituisca ad ogni uomo le sue potenzialità, perchè dalle radici della capacità educativa possano riprendere a germogliare i valori che fanno dell’umanità un mistero meraviglioso. E allora  a mare si tornerà a giocare.

Condividi su: