di Elisa Guidotti e Chiara Petese
LETT. Ci sei anche tu? Sei presente, ragazzo che profumi di oriente?
LETT. Sei qui con noi, a immaginare il colore rosso,
a raccontare la paura,
a ricordare l’umanità tradita.
Fa paura la paura. Raccontarla, sembra davvero un’impresa spaventosa.
La paura che rapisce, immobilizza, rende inermi di fronte a qualcosa che si può solo immaginare.
La paura che libera, quando racconta.
Quando racconta i sentimenti, le emozioni, la vita.
Quando non vuole spaventare, ma scuotere, per crescere, cambiare, incontrare.
Fa paura, raccontare la paura.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
LETT. Ci sei anche tu? Sei presente, ragazzo di occhi e di mente?
LETT. Non c’è alcun modo di prepararsi, se non quello di sapere di non essere soli.
Raccontare di “un paio di scarpette rosse in cima a un mucchio di scarpette infantili” significa raccontare una storia che fa paura.
Ma raccontarla, oggi, conduce verso altri porti, ci insegna a percorrere altre strade.
Con coraggio, per le strade, racconteremo storie di esseri umani.
Raccontiamo storie di uomini, donne e bambini perché non siamo soli.
TUTTI: E Beati, sono tutti quelli che con coraggio si alleeranno dalla parte dell’umanità.
LETT: Ci sei anche tu? Sei presente, ragazzo dal cuore bollente?
LETT. Ci prendiamo cura di ogni piccolo pezzo rosso.
Guardiamo attenti e pazienti l’aurora del sole, quando sorgerà e infuocherà il cielo.
Vegliamo il fuoco e il rosso della sua energia, aggiungendo legna perché non si spenga mai.
Trasformiamo la sofferenza, con la semplicità di un sorriso e di un naso da pagliaccio.
Camminiamo, perdendo l’orizzonte limitato e rassicurante in mezzo alle roventi terre africane, latine, siciliane.
Assaggiamo il succo dei loro pomodori, dei loro meloni, delle loro cerase.
Viviamo, nella misericordia di un abbraccio.
Educhiamo noi stessi, a custodire il cuore e le sue prigioni.
Testimonieremo la presenza di un mondo più vasto: quello dell’intera umanità.
Siamo qui, siamo presenti.
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