di Veronica Dionisi

Siamo pronte!

Noi ESF abbiamo allestito tutti i materiali sui tavoli. A due a due arrivano le persone ospiti della struttura. Ci troviamo a Bova Marina, in un centro di prima accoglienza per famiglie. Provengono dal Pakistan, Nigeria, Togo e Senegal. In totale sono 21 maggiorenni e tre minorenni. Ci sono due bimbi di circa cinque mesi ciascuno e sono tenerissimi! La mamma del bimbo ce l’ha dato subito in braccio cosi poteva svolgere meglio il laboratorio…noi siamo rimaste estasiate dal suo comportamento!!

Mi sono sentita subito a casa.

Ci siamo divise in due postazioni: Da una parte si potevano realizzare porta penne e maracas (quest ultime pensate x i più piccoli), utilizzando rotoli di carta igienica; su un altro tavolo si potevano realizzare delle ciotoline, utilizzando delle riviste e della colla.

Con le ESF abbiamo pensato a delle attività che in qualche modo, potessero andare ad abbellire la propria abitazione. Sono rimasti tutti entusiasti! Si percepiva che erano felici di stare con noi, e lo abbiamo notato anche dalla bellezza delle loro creazioni.
Cercavano il più possibile di essere precisi nell’esecuzione e ogni volta ci chiedevano conferma sul lavoro. Non mi aspettavo tutta quella partecipazione attiva! Ad un certo punto chi aveva terminato, poteva colorare i sassi che avevamo raccolto dalla spiaggia in un secondo momento. Avevamo portato tantissimi sassi, ma sono andati a ruba perché alcune persone ne avevano realizzati più di due; allora si sono messi anche a raccogliere i sassi dell’aiuola per continuare a colorare.!!
Non riuscivano più a fermarsi…continuavano a creare, sorridere, cantare. Una ragazza ha iniziato a inventare nuovi modi di utilizzare la carta, realizzando dei bellissimi bracciali. Dopodiché ha preso una foglia di aloe, l’ha spennellata con la tempera e ha fatto delle stampe su un foglio bianco. Una ragazzo ha fatto il video di ciascun laboratorio per tutto il pomeriggio. Una ragazza pakistana ci ha fatto salutare i suoi parenti, che erano in diretta su whatsapp! Video, videochiamata, foto, selfie…eravamo il centro di quel pomeriggio.

In realtà erano loro i protagonisti, i nostri insegnanti. Era la prima volta che li vedevamo e sembrava che ci conoscessimo da una vita! I loro sorrisi ci hanno trasmesso tranquillità e gioia, ma come è possibile tutto questo?

Hanno vissuto orrori, tragedie e provato un dolore che io non potrei mai capire, e allora come si può sorridere dopo anni e anni di sofferenze? Eppure, la vita, anche qui ci insegna che esistono il dono e la meraviglia. In quel pomeriggio, tutte le famiglie hanno avuto la possibilità di esprimersi nella serenità.

Questo è il potere del lavoro educativo. Questo è il potere dei sorrisi condivisi, e di capire che nel mondo non esistono “diversi” colori di pelle, ma soltanto diversi colori per disegnare un arcobaleno tutti insieme!

Condividi su: