Alcune pagine per ricordare il nostro viaggio nella Locride.

Scritto da Paola Tenaglia

La sera, prima di andare a letto mi capita spesso di leggere una storia di Lionni a mia figlia e mi fa pensare un po’a noi, ad Esf:

c’era una volta, in un angolo di mare una famiglia di pesciolini rossi, tra loro c’era un pesciolino di nome Guizzino tutto nero che nuotava più degli altri. Un giorno un grosso tonno ingoiò tutti i pesciolini rossi e solo Guizzino riuscì a fuggire. Nuotò lontano, sentendosi triste e solo. Ma il mare era pieno di sorprese e, nuotando fra una meraviglia e un’altra, Guizzino tornò ad essere felice. Un giorno scoprì una famiglia di pesciolini rossi, li invitò a nuotare tutti insieme a vedere il mondo. Ma i pesciolini rossi vivevano nella paura che un predatore li avrebbe mangiati. Guizzino pensò: “Nuoteremo tutti insieme come il più grande pesce del mare”. Dovevano nuotare vicino, ognuno al suo posto, e Guizzino era il loro occhio. E nuotarono insieme, riuscendo a cacciare i grandi pesci.

C’è oggi un grande uomo, il nostro occhio, che ci sta insegnando a nuotare insieme, ad attraversare mari, anche quelli più pericolosi e insidiosi, a conoscere luoghi scomodi e dimenticati.
Siamo approdati a Locri, una terra che ha bisogno di essere osservata con occhi differenti, liberi dai pregiudizi per riscoprire la sua essenza, la sua bellezza. Percorrendo le sue strade bagnate ho visto meraviglie e le ho sentite parti di me: un albero con grosse radici, le stesse che mi tengono ben salde ad esf, silenziose panchine su cui sostare dopo tante fatiche, un mare imponente che sussurra parole alla dea Nosside e che mi lascia respirare il suo profumo di salsedine.

Ed è il nostro occhio che ci insegna ad andare oltre l’apparenza, a capire che noi siamo fatti da mille noi, da infinite emozioni, colori e sfumature.

Probabilmente noi non abbiamo la forma di un pesce, ma di un grande cerchio, fatto di tanti sguardi, di occhi stanchi che cercano il loro porto sicuro nel grande pesce, occhi gioiosi e che regalano sorrisi, occhi di chi deve lottare ogni giorno contro un grande imprevisto, occhi di chi vive nella timidezza e con la voglia di sbocciare, occhi preoccupati per il futuro, occhi che si sentono soli, occhi pronti per un viaggio.

E poi ci sono i miei occhi pieni di sensi di colpa e di stanchezza, ma che non possono fare a meno di fondersi e confondersi con il vostro sguardo, con Esf, la mia famiglia, la mia casa dove riesco sempre a ritrovarmi.
Perché io appartengo a questo grande e folle pesce-zattera, legato da un filo resistente che ci tiene uniti, alla ricerca costante di regni.

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