Scritto da Matteo Cortesi
Scrivo senza colori,
nella non dimensione,
nella non logicità.
Mi dipingo nell’attimo stesso per vedermi con chiarezza,
incastri di sillabe, qualche rima…La poesia forse è questo!
Scrivo non per responsabilità ma per testimonianza,
l’arte dell’educare è incontro di parole dette e non dette,
il folle gesto della matita sul foglio è apertura al sogno, al mio.
Il movimento è svegliato dall’urgenza…seguo forme linguistiche per ricomporre qualcosa di mio.
Sminuisco parole,
enfatizzo emozioni,
emulazione di un tutto che è niente,
sintetizzo e mi dilungo senza pretese,
trame nella prosa,
poesia non nella forma ma nell’attimo prima di prendere la matita.
Scrivo, il cielo sopra di me cambia…
Scrivo, sono frammento davanti a tutto questo, i colori sono frammenti,
arancione, giallo, rosso, viola.
La vita sussurra all’attimo,
il tempo è una sbavatura dell’orizzonte interiore,
il ritmo è alternanza tra lancette e respiro.
Scrivo, osmosi tra il mio grido e la bellezza che mi circonda,
tutto si intreccia, collisione di parole, dinamismo di vento, nuvole, sole e luna….
Scrivo per ricercare, il miracolo è ora.
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