Un diario per raccontare un’isola. L’Isola d’Elba e la vita degli Educatori senza Frontiere alla Comunità Exodus.
Scritto da Luigi Russo e Isidora De Camargo
Si parte, carichi di aspettative, idee, dubbi…
Per me è un ritorno, per tanti la prima volta.
Vorrei trovare le parole giuste per descrivere questo luogo magico fatto di ragazzi straordinari.
Anch’io mi domando cosa troverò, se rincontrerò gli stessi ragazzi e come sarà l’approccio con i nuovi.
Saremo all’altezza?
Riusciremo a regalargli qualcosa di noi?
Quello di cui sono praticamente certo è il grande dono che loro riusciranno a fare a noi.
Guardo le mie compagne di viaggio e la luce nei loro occhi mi da la carica.
I loro sorrisi, le loro idee saranno il fuoco di questi giorni.
Arriviamo al porto e rivedo C., una ragazza che lo scorso anno era appena arrivata: è cresciuta e nel suo atteggiamento c’è tutto il tempo trascorso qui. La guardo e capisco che troverò tanti ragazzi che sono nel mio cuore ma anche tanti cambiamenti positivi.
Anche la “Mammoletta” ha subito un restyling, nuovi locali, nuovi volti, la stessa atmosfera.
Uno sguardo veloce si trasforma in “guardo te”.
A malapena i nomi, ci si ricorda, all’inizio, ma poi, quando gli occhi si fermano su altri occhi, i nomi li impari, impari le loro allegrie, le loro tristezze, i loro silenzi, gli umori, i colori di ognuno e allora questi occhi hanno un nome Eleonora, Francesco, Matteo, Alessio, Luigi…
Sono come frutti acerbi, colti troppo presto, ma il loro sapore si addolcisce con il tempo e i sorrisi si accennano anche sulle forme più cupe.
E tutto ha un valore
e loro ti portano la vita
e tu…ci credi.
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