Sono quasi arrivata alla fine di questo viaggio ed è proprio vero che tante risposte alle mille domande che ti fai su questa partenza, arrivano una volta che si torna a casa.
Scritto da Giulia Bruni
Fino ad oggi, mi sono chiesta a cosa servisse tutto questo e cosa pensavo di lasciare in queste due settimane; ho dovuto aspettare la fine di questa esperienza per trovare la risposta che era racchiusa su un foglio sparso per terra, durante un’attività incentrata sulle emozioni fatta con i ragazzi più grandi, l’ultimo week-end prima della partenza.
“Apreciar a beleza”.
(Non a caso, infatti, qualcuno diceva: “Per quanta strada ancora c’è da fare…amerai il finale!”)
Saper apprezzare la bellezza delle cose, anche quelle più difficili e dure.
Non è sempre facile, soprattutto in posti come Huambo, in cui l’assenza di cose o persone è fatto quotidiano per chi vive la giornata lì. Quando ti manca l’acqua calda per lavarti, il caffè italiano per iniziare bene la giornata, o la luce in camera per scrivere la sera sul diario le tue impressioni del giorno; la prima cosa a cui pensi non è di certo apprezzare il bello delle cose.
Passano i giorni però, e vivendo silenziosamente la stessa realtà dei ragazzi, si iniziano a captare tanti piccoli gesti e segnali che è come se ti aprissero un’altra finestra, attraverso la quale osservare lo stesso posto, ma con occhi differenti.
Ecco allora che l’essenziale non è più mettersi la crema per il corpo disidrato dalla terra e dall’acqua contaminata; non è avere l’acqua calda per lavare i panni o per farsi il tè la sera, ma inizi ad accorgerti di quella semplicità che trasforma il centro e i ragazzi in un posto magicamente unico.
Apprezzi i momenti di silenzio che rumorosamente risuonano nella tua testa e nel tuo cuore; apprezzi il sole dell’alba e del tramonto che sa riscaldare il tuo corpo avvolto in quel momento da tanti pensieri e da tanta nostalgia.
Apprezzi Casa.
Quella che hai lasciato, per un breve periodo, per abitarne in un’altra meno confortevole, ma ricca di tante storie che lasciano il segno.
Apprezzi la semplicità dei ragazzi, fatta di molti sorrisi che ti alleggeriscono il peso della giornata.
Apprezzi la natura dell’Africa incontaminata che ti circonda in ogni angolo.
Apprezzi.
E dopo aver apprezzato rifletti.
Rifletti su quanto basta veramente poco per rendere un luogo o un momento indimenticabili e unici; e non c’è bisogno di grandi cose o grandi azioni per fare di un posto, un bel ricordo.
Basta mettersi seduti vicino ai ragazzi, stando anche in silenzio; basta un sorriso fatto con gli occhi; basta una carezza prima della buonanotte; un passo di danza o una canzone.
Basta un disegno fatto insieme, un bracciale pieno di perline colorate regalato e basta un abbraccio in un momento di sconforto.
È da queste piccole cose che ho imparato ad apprezzare la bellezza, quella vera, quella semplice, quella genuina.
La bellezza di Huambo.
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