Scritto da Irene Giovannini
Perché sei partita? Perché per così tanto tempo? Cosa pensavi di trovare? Cos’hai trovato? Ora cosa pensi?
Forse, dopo quasi due mesi che sono qui, ancora mi ritrovo con più domande che risposte, mentre l’impazienza di chiarire tutto aumenta. Riuscire ad ambientarsi, forse richiede più tempo di quello che pensavo di averci messo realmente.
Hai capito dove sei, cosa stai facendo e cosa si muove dentro di te?
Non basta prendere un aereo, volare per “qualche ora”, vivere per alcune settimane in un posto ed avere così tutto chiaro. Io di chiaro, al momento, ho ben poco, ma forse è proprio quello che cercavo: avere la possibilità di stravolgere la mia routine e conoscere, aprire gli occhi verso il mondo e l’ho fatto partendo per il Madagascar, con ESF.
Come sei arrivata fino a quì?
Per puro caso! Non cercavo nulla del genere quando è scattata la scintilla e da quel momento è stato tutto un crescendo di emozioni e cambiamenti che mi hanno accompagnata fino ad ora.
Adesso cerco sempre di più la poesia che è intorno a me e, nel bene e nel male, qua di poesia ne vedo in continuazione; partendo dalla terra rossa che mi ha incantata sin dall’arrivo, quando ancora i miei piedi erano sull’aereo e che tutt’ora continua a sporcarmi i piedi e i vestiti mentre giro per le strade.
La poesia la trovo negli occhi di chi incontro, di chi conosco e di chi continua a spaventarsi o ridere perché non sono più nella mia terra, sono la straniera dalla pelle bianca che si scotta appena esce un po’ di sole e che non può passare inosservata.
Poesia è il sole che sorge alle 5.00 di mattina e che porta con se il risveglio degli abitanti, subito pronti a mettersi in cammino verso le proprie mete, sotto qualsiasi tempo.
Poesia è l’assenza di luce e acqua corrente al quale si trova rimedio andando insieme al pozzo con i secchi e accendendo delle candele, che portano con sé un’atmosfera differente.
Poesia è inseguire i bisogni primari senza lasciarsi distrarre dal resto.
Poesia è il rumore della pioggia che finalmente torna violenta a bagnare la terra, dopo tanto tempo di assenza.
Poesia è la fatica di chi, per strada, porta carichi enormi sulla testa o chi spinge carretti di legno per le salite della città.
Poesia è nei taxi-brousse che riescono a contenere più persone, ma anche animali, di quanto non potresti mai immaginare.
Poesia sono le nuvole che sembrano appoggiate sulla nostra testa, così bianche e soffici in mezzo ad un cielo azzurro, oppure è guardare lo stesso cielo di sera e stupirsi per l’innumerevole quantità di stelle che brillano.
Poesia sono i bambini del preventorio con i piedi torti che ancora non sono stati operati, ma che appena possono, corrono felici nel giardino.
Poesia sono i minorenni del carcere; hanno tutti gli stessi capelli corti tagliati con la lametta, indossano una maschera e portano il peso del pregiudizio quando riescono finalmente ad uscire, ma sono ancora di sognare un futuro migliore.
Cammino e intorno a me tutto è poesia.
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