Scritto da Grazia Calamusa
Siamo quasi arrivati a Piombino Marittima. Claudia mi ha già anticipato che al porto ci aspetta C. con i suoi genitori.
C. è un ragazzo di 25 anni, paraplegico. Avrei potuto fare tante domande su di lui ma ho preferito evitare, volevo che fosse una scoperta. Una volta arrivati al porto, lo raggiungiamo. C. conosce già le altre educatrici, ma non me. Mi avvicino per salutarlo e mi presento, ma lui non mi risponde e si limita a guardarmi. Si evince subito il suo poco entusiasmo al pensiero di fare il campus con noi e ci tiene subito a precisare: “L’ho già detto a mio papà, l’anno prossimo decido io!!!”.
Durante il viaggio verso l’isola d’Elba ascolto i racconti del padre per conoscere meglio C., per capire quali sono le sue difficoltà, le sue abitudini e le sue passioni.
C. sa parlare il portoghese e un volta arrivato alla Mammoletta va subito incontro a F., un ragazzo della comunità che l’anno scorso l’ha affiancato durante il campus e a cui si è affezionato. I loro sguardi si incontrano. Si salutano e, pur non capendo cosa si dicono, colgo subito la loro complicità e il piacere nel rivedersi, e sorrido.
C. è un veterano della Mammoletta e al suo arrivo lo salutano tutti con entusiasmo. Lo accolgono come un fratello ritornato nella grande famiglia, un’accoglienza che mi lascia senza parole e mi emoziona.
C. viene coinvolto in tutte le attività, dai giochi di squadra alle uscite in mare. Uno dei fratelli maggiori gli fa guidare il gommone per pochi minuti. Caspita quanto si diverte!! E all’aumentare della velocità esulta emettendo un grido liberatorio. E non rinuncia neppure al giro in barca a vela. Non lo ferma nessuno!!!
C. ha viaggiato tanto e ricorda benissimo le città in cui è stato: “Parigi???MAMMA MIAAAAAAA!!!E’ stupenda!!”. Ricorda persino episodi accaduti quando aveva 5 anni lasciando me e i ragazzi senza parole.
C. è anche un esperto di musica ed è proprio attraverso la musica che riesco ad avvicinarmi a lui. Rimango sbalordita dalla sua vasta cultura musicale, è davvero un juke box vivente! Non solo, sa suonare il pianoforte e riesce a riprodurre tutti i suoni, compreso il fischio della Samsung, facendoci divertire tutti. Come dimenticare la sua reazione all’ascolto di un celebre pezzo degli ACDC?!? Eccolo lì, con le braccia in posa e tanto di mimica facciale, come se stesse suonando la chitarra! Che dire, C. è un grande!!
C. è un chiacchierone e cerca sempre qualcuno con cui parlare, ma ci sono anche i momenti in cui vuole star da solo. In generale sembra divertirsi ma alla domanda: Ti stai divertendo?” la risposta è sempre la stessa :”Sì, ma l’anno prossimo voglio cambiare. L’anno prossimo decido io”.
Stare con gli altri ragazzi lo fa stare bene e lo induce a comportarsi alla stessa maniera, al punto da non fare più capricci a colazione e dimenticare il suo amato kinder.
Per C. il campus è un’occasione per mettersi alla prova e quella più difficile arriva nel momento in cui c’è da mettersi ai fornelli. Quella sì che è una dura sfida! Mi verrebbe istintivo aiutarlo ma Claudia mi rassicura e mi dice che non serve, C. è in grado di farcela da solo. Ed è proprio così!! Dopo tanti “Non ce la faccio!!” eccolo a tavola col suo piatto di pasta fumante!
Durante il tempo di cottura lo avevo intrattenuto facendogli ascoltare una canzone della mia playlist che sapevo avrebbe apprezzato, da buon intenditore.
I giorni passano veloci e la mia esperienza alla Mammoletta giunge al termine. Arriva il momento dei saluti ed è il turno di C. Sono proprio curiosa di sentirlo! Un attimo di silenzio, poi mi ringrazia per i bei momenti trascorsi assieme e soprattutto per avergli fatto ascoltare la canzone di Serj Tankian che non conosceva.
Non ho parole, riesco solo a sorridergli con le lacrime agli occhi…:)
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