Scritto da Bianca Maria Pagani
Etiopia mia,
che sorpresa incontrarti sul mio cammino; ogni giorno che passa ti fai scoprire maestra e madre amorevole.
Sei anche severa, generosa ma attenta.
Lasci andare i tuoi figli per il proprio cammino ma tenendo sempre la porta aperta. Paziente aspetti il loro ritorno e se ti dovesse capitare di vederli rincasare con gli occhi bassi avresti, comunque, da offrire loro riparo e conforto e faresti loro capire che, per quanto possano aver sbagliato, c’e’ sempre modo di poter cambiare in meglio la propria vita, per chi davvero lo vuole.
Sei l’incanto di un sole che tramonta, la sorpresa di una nebbia che ti avvolge; sei la meraviglia di un paesaggio all’orizzonte e la musica dell’acqua che scorre con forza.
Sei orgoglio per i tuoi figli che hanno saputo cogliere le opportunità che gli hai potuto offrire e, dopo momenti difficili di vita in salita, si vedono medici, ingegneri, insegnanti ed architetti pronti ad aiutarti; vogliono essere al tuo fianco per essere esempio e stimolo per altri figli, fratelli che verranno.
Sei l’eco di un canto antico che arriva al cuore;
sei fede autenitca, spiritualita’ e devozione;
sei parole buone ricche di benedizione;
sei un dolce regalo inaspettato per cui oggi ho motivo di rendere grazie.
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