Scritto da Bianca Scattolin
Iniziare qualcosa è sempre difficile.
Iniziare qualcosa che non si è mai fatto lo è ancora di più.
Arrivo qui, in questa Terra sconosciuta, così lontana, per spazio e per cultura, dalla mia; arrivo e vorrei subito sapere, conoscere ciò che mi circonda.
Ma ogni arrivo è sempre lungo, fatto di passaggi, di stop e di riprese.
Ogni arrivo non è mai solo uno, perchè collegato alle infinite situazioni con le quali entri in contatto, esso è quindi trasformabile e mai stabilito una volte per tutte.
Da quando sono qui, il Madagascar me lo ha insegnato, ‘mostrandosi’ senza che alla fine io chiedessi niente, attraverso di me, grazie a ciò con cui mi sono confrontata e che ho potuto “toccare con mano”, in un tempo percorso fatto di mille inizi.
“Ti va di fare un corso di italiano alle Suore del Sacro Cuore di Gesù”, mi è stato chiesto un giorno, “insieme a Stefano?”.
“Certo” è stata la mia risposta.
Guardo Stefano, lui guarda me, ed entrambi sappiamo che stiamo per intraprendere un piccolo ‘viaggio-nel-viaggio’. Chissà cosa ci aspetta!
Pensiamo come impostare il nostro lavoro, pensiamo come farlo in modo divertente, non accademico.
Due volte a settimana per 5 mesi ci siamo “impersonificati professori” (se così si può dire!); abbiamo spiegato la nostra difficilissima grammatica italiana, abbiamo parlato della nostra cultura, di come in Italia si trascorrono le feste, di come si sta insieme in famiglia, di come si cucina.
Ma non abbiamo solo parlato noi, questa è stata la grande sorpresa: un corso di italiano che è stato un ‘per-corso’, che è stato uno scambio e una possibilità reale di conoscenza.
Conoscenza di un altro stile di vita, di altri modi di vivere, attraverso la nostra lingua, le parole, ma anche gli sguardi, i sorrisi.
Questo piccolo ‘viaggio-nel-viaggio’ credo sia stato, sia per me che per Stefano, un’occasione di metterci alla prova, e credo anche ci abbia insegnato che riuscire a dare qualcosa di proprio significa imparare a condividere.
Grazie a queste ragazze, alla loro voglia di imparare e di ‘esserci’, ho capito che non siamo poi così “stranieri” qui, che non siamo poi così diversi e che se c’è la voglia di conoscer-si, tutto diventa più facile!
Grazie quindi alle “mie allieve” e al mio compagno di viaggio Stefano…ogni inizio, soprattutto se imprevisto, può portare inaspettatamente a costruire qualcosa di straordinario!
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