Scritto da Stefano Mazzino
Viviamo contratti, tesi, schiacciati dal desiderio di essere unici, ma perdiamo di vista che ognuno di noi è unico. Corriamo a fatica contro un sogno, cercandolo ansiosamente, annaspando tra persone fatte solo di linee più o meno spesse. Cerchiamo di continuo, in posti nuovi dove non conosciamo niente, dove non sappiamo costruire, ma la voglia e la curiosità sono troppo forti per fermarci, noi non abbiamo freni e non ce li mettiamo. Ammucchiamo ogni oggetto raccolto negli anni senza dare un senso al gesto, senza sapere perché è lì quel qualche cosa che non ha un nome. E continuano a sfuggirci le parole più comuni, quelle che un tempo erano solo nostre e che ora fanno parte degli altri, ci lasciamo dietro le spalle gesti e sguardi, ci lasciamo tirare dal futuro, da magie nere, da sogni non nostri, da parole scritte su pubblicità stupide, lasciamo che sia un telecomando a farci alzare la mattina ed un tasto, più in basso, a farci coricare a fine giornata, lasciamo che la nostra vita sia di altri e quindi non più vita. Tutti i giorni veniamo toccati dal vento che è semplice, ma allo stesso tempo portatore di intrecci complessi che non basta un attimo per capirli, che non basta il silenzio per sentirli. Gli anni di vita trascorsi si ammucchiano in angoli leggermente illuminati da ricordi nostri, ma ormai pochi, ormai non più parte di noi pienamente. Anni di vita trasportati dal vento che accompagna il nostro tempo, che riempie i giorni di baci di sconosciuti seduti, dall’altra parte del mondo, su di una panchina avvolta da fiori ed amore, un vento che intreccia il profumo del mare e quello del cielo, un vento certe volte debole, ma mai solo, un vento di sorrisi naturali che provengono dai paesi che non hanno niente di prezioso materialmente, ma che hanno da donare, al vento, la felicità, l’unicità e la semplicità delle loro vite. Attorno a noi ci sono telecomandi che tentano la nostra vita, che cancellano i nostri sogni, che spengono i nostri sorrisi e che schiacciano il nostro essere. Attorno a noi c’è un vento che soffia sempre, che ci accarezza, che ci dà la possibilità di respirare a polmoni aperti, che ci sussurra alle orecchie parole che ci aprono gli occhi per vedere il sole, che ci tocca per abbracciare il nostro cuore. Vicino e lontano come i sorrisi della gente, semplice come le loro storie e come la loro felicità che restano vicino quando li incontri e che li porti lontano quando li lasci, ma come il vento loro soffiano sempre, come il vento partono e non si fermano, come il vento vivono mettendo in un cassetto il telecomando e tirano fuori sogni, amori e ricordi della loro vita che è unica, semplice e non degli altri.
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