Caro educatore senza frontiere,
anche quest’anno mi trovo a scriverti e a raccontarti cosa ho vissuto dall’ultima volta che ci siamo scritti.
Di cose ne sono cambiate,anzi, a cambiare sono stata io.
L’anno scorso mentre ti stavo scrivendo ero piena di dubbi, insicurezze, mi stavo perdendo..
Poi sei arrivato tu, e mi hai preso la mano senza lasciarla più, e mi hai accompagnato in posti di me,e non solo, che mi hanno tolto il fiato.
Mi hai accompagnato in Bolivia, e ti assicuro che tra tutti i viaggi, li non sarei MAI voluta andare; invece mi sono fidata di te ancora una volta e stringendoti forte la mano insieme ai vestiti e ai materiali nella valigia ho messo anche tanta paura.
Questa paura giorno dopo giorno ha lasciato il posto allo stupore. Stupore di scoprire i miei talenti nascosti, quelli che non sai di avere, quelli che quando si manifestano non fai in tempo a capire, quelli che quando la sera, in silenzio nella tua stanza, ti fermi ad ascoltare la tua vocina interiore che ti dice:” wow ma sono veramente io?!”
Ecco, ti scrivo questa lettera per dirti grazie.
Grazie perché mi hai permesso di scoprire una me che non conoscevo.
Grazie perché c’eri, ci sei e ci sarai.

Fede

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