Scritto da Francesca Bianco
Ancora ho i brividi.
Può un pezzetto di pane scatenare l ‘euforia di circa 70 ragazzi?
La risposta è SI!
Un pezzo di pane può far saltare di gioia, può far urlare, può far partire un mega applauso, tanti abbracci e sorrisi che accendono i volti.
Ma può far anche calare il silenzio in un attimo: tutti impegnati a gustarsi quel pezzetto di pane.
E non fa niente se è pane avanzato in panificio, è buono lo stesso e non reca offese a nessuno, regala solo tanta felicità.
Lo tenevano stretto con entrambe le mani e mi dava l’idea di essere un frammento di luna che le faceva brillare.
E non importa se queste ultime sono sporche, l’importante è godersi quel pezzetto di pane.
In quei brevi istanti ci si dimentica di tutto.
Ci si dimentica degli educatori che li hanno appena rimproverati.
Ci si dimentica di noi italiane che destando tanta curiosità, siamo sommerse sempre da mille domande, abbracci e mani; ci sarà dopo il tempo per studiare, parlare e giocare.
Ci si dimentica del freddo, perchè un pezzo di pane riscalda i cuori.
Insomma, tutto si ferma; tali gioie, purtroppo, si vivono solo in pochi momenti.
Dal canto mio, ho provato felicità e rabbia allo stesso momento.
Perchè ho capito solo adesso che la felicità stà nelle piccole cose?
Perchè capirlo tramite un frammento di vita angolana che di bello ha solo l’aver reso felice i ragazzi per poco tempo?
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