Scritto da Celeste Grillo
Lancette sincronizzate,
Il ritmo dell’obliteratrice in stazione,
Colori infiniti colano dagli zaini,
Profumo di caffè nell’attesa…
di “man-tenere”
Eccoci alla prima tappa, in dieci… venti, a quella successiva
Nel mezzo altri si aggiungono senza appuntamento…
Arriviamo a(t)tratti, tra molti. Con la precisione degli affluenti, convogliamo al fiume e insieme verso il mare…
Come detriti partiamo dall’acqua per tornare, all’acqua… e vedo ciottoli divenire mani che scorrono e trascorrono canali…
Alcune passando portano via, trasformano, tracciano,
Altre si agganciano e depositano,
Diverse vorticano circolando avanti e indietro, proseguono…
Certe pare compiano un percorso netto, altre sembrano impegnate in un passaggio lento…
Nessuna, prescinde dall’Acqua…
Relazione cosmogonica… per natura così opposta e per questo così necessaria chiama ad un confronto costante, Mano ed Acqua: un rapporto riflesso il loro poiché,
Alla velocità l’acqua risponde con la resistenza,
Alla dolcezza dei gesti con la plasmabilità,
Alla forza con l’evasione,
All’immissione con la separazione,
Alla pressione con l’allontanamento…
Così le Mani si sono incamminate, opere d’arte uniche.
Alcune sono al mare, Altre al fiume
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