Scritto da don Antonio Mazzi
Da qualche tempo le statistiche ci dicono che il volontariato è in caduta libera. Soprattutto quello che esige tempi lunghi e impegni forti. Dal mio osservatorio vi devo dire, invece, che abbiamo molte richieste da parte di giovani desiderosi di partecipare ad attività solidali. Non vedo nessun segnale di cadute!
Vi trascrivo una delle tante e-mail che mi sono arrivate in questi giorni.
“Salve, mi scusi se mi permetto di disturbarla. Sono una ragazza di 18 anni che ha visto il suo nome su internet ed ha letto del suo impegno umanitario. Per quanto piccola, mi chiedevo se potesse essere per la vostra associazione possibile darmi l’opportunità di aiutarvi. Mi piacerebbe tantissimo poter dare una mano dove c’è più bisogno. Non mi interessa se in Africa, Sud America o Asia. Questo non ha importanza. Quello che davvero mi sta a cuore è come poter far qualcosa, smuovermi da questa situazione di immobilità e correre a riscoprire il valore vero della vita. Vorrei infatti fare il medico senza frontiere e vorrei davvero trovarmi faccia a faccia con la miseria, la sofferenza”.
A questa aspirante medichessa senza frontiere e ai tanti giovani che in lei si riconoscono rispondo con un invito. Con l’Associazione Educatori Senza Frontiere (nata all’interno di Exodus per occuparsi dei progetti internazionali) a breve partirà un corso di formazione aperto a tutti coloro che hanno voglia di mettersi in gioco in modo serio e continuativo.
Educatori senza Frontiere è…
… un movimento di educatori e educatrici che hanno deciso di vivere in modo differente, basando il proprio operato sull’incontro e sulla relazione.
… formazione in Italia e all’estero; formazione continua, approfondimento di teoria e prassi, promozione della dimensione del “qui ed ora”.
… itineranza che trasforma il viaggio in metodo e il fare in parole nuove per l’educazione.
… presenza incalzante che si concretizza nella promozione di forme differenziate di intervento in cui elementi quali: istruzione, formazione professionale, costruzione della propria identità e educazione alla mondialità, si fondono e diventano ricerca.
… una comunità di uomini e donne che si interroga e non si accontenta di rispondere in una lingua sola.
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